Sappiamo tutti quanto la vita da chef sia dura: alti livelli di stress, condizioni fisiche impegnative, orari impossibili. Ma perché nessuno parla mai del motivo per cui le persone scelgono di perseguire questa carriera, e cioè che è un lavoro innegabilmente e sfacciatamente meraviglioso, ricco di avventure e gratificazioni, gioie ed emozioni?
Non è certo un mestiere per tutti, ma una volta che ci si innamora è per sempre.
Sul forum ChefTalk abbiamo selezionato alcuni dei motivi per cui gli chef amano il proprio lavoro, raccontati dagli chef stessi, che svelano tutti gli aspetti positivi della vita che hanno scelto.
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Chef Douglas
Finire il turno e sentire un "Avete fatto un lavoro meraviglioso" dal general manager.
Blue_Wolf
Forse è vedere le facce sorridenti dei clienti che mi dicono quanto era buona la loro cena. Forse è il fatto che non ti devi mai preoccupare di avere fame. Forse è semplicemente che sono un masochista che ama il caldo, il vapore, il fuoco, le ferite. Tutto quello che so è che sono felice quando sono in cucina, amo quello che faccio.
Chef from VA
La cucina è il solo posto dove tutto sembra a posto. Posso lasciare che la creatività scorra attraverso le mie mani, nello stesso modo in cui fa un artista quando crea una scultura.
Frizbee
L'adrenalina che mi fa scorrere il sangue. La sensazione di calore mentre stai arrostendo una bistecca succosa, il suono del pesce che sfrigola in una padella, la bellezza di un piatto finito, parlare delle novità culinarie...
Riverrun
Stress. Vivere di quello.
Dan Brown
Il cibo. Non so come esprimere il mio amore per i prodotti, la gratificazione per poterli utilizzare e onorare così il dono che la terra ci fa.
Cheech
Io, come tanti altri, amo il caos organizzato che è questa vita.
Dan Brown
L'impiattamento. Non c'è nessun senso di appagamento che possa essere paragonato a quello di finire un piatto esattamente come lo voglio, con tutti gli elementi bilanciati - quando c'è quel momento in cui riesci a guardarlo in maniera oggettiva, servirlo e lasciare che parli per te.
Jenni Belle
Per quelle tre semplici parole... "È buonissimo!". Vedere la felicità e la soddisfazione sulla faccia delle persone dopo che hanno mangiato, sapere che ho messo un sorriso sui loro volti, ecco il vero obbiettivo del mio lavoro.
Dan Brown
La sensualità. Penso non ci sia niente che ti connette alle altre persone più del preparare il loro cibo. Richiede immensa fiducia, il tuo lavoro diventa parte di un'altra persona che vive, respira.