Prima di lamentarvi dei cupcakes (che lungi dall'essere scomparsi ora sono diventati salati o addirittura vegani) e dei macarons, dell'hamburger gourmet che si sfida con il kebab gourmet o con la pizza gourmet, dell'invasione hipster in cucina. Prima di lamentarvi di tutto questo, ricordatevi che c'era un tempo in cui si stava decisamente peggio.
È facile rimpiangere i golden old times dell'Italia contadina, fatta di trattorie e cucina semplice - sbrigativa magari, poco curata e sicuramente non studiata, ma genuina. La realtà è che tra quella Italia e l'Italia di adesso ci sono decenni di orrori gastronomici che periodicamente è bene ripassare, specialmente quando ci vogliamo lamentare del Moscow Mule nel boccale di rame.
Ecco 10 mode gastronomiche che siamo contenti appartengano al passato (o almeno così speriamo). L'avocado non vi sembra più così brutto, vero?
LA PANNA
Immagine: Pastificio Fontana
Quanti bambini, tra gli anni Settanta e gli anni Novanta, sono cresciuti con la pasta delle 3 P, ovvero Panna Prosciutto e Piselli? Ma la panna non era solo un ingrediente onnipresente nei frigoriferi delle casalinghe (allora si poteva dire senza essere tacciati di sessismo)italiane, bensì anche un complemento della cucina gourmet - o presunta tale. La verità è che, ricordando ricette come le penne panna e salmone o le farfalle panna e zafferano, quello che tutti pensiamo ma ci vergogniamo ad ammettere è che erano buone.
LA GELATINA
Voglia di esibizionismo, bisogno di dimenticare le ristrettezze economiche dopo il boom degli anni Sessanta, ricerca dell'ostentazione culinaria a ogni costo. Sono tanti i motivi che si potrebbero adducibili dietro alla popolarità della gelatina dagli anni Settanta in poi, ma questo è un articolo che vorremmo archiviare il prima possibile e non ci teniamo ad approfondire. Una passione che al ristorante si traduceva in aspic di ogni tipo, e in casa nell'acquisto compulsivo di budini: qui trovate testimonianze fotografiche.
LA RUCOLA
Non di sola panna e insalata russa vive l'uomo, nemmeno negli anni Ottanta. E così inizia timidamente ad affacciarsi in ogni piatto la rucola, una verdura che disgraziatamente ritroveremo per i tre decenni successivi: nella pasta o in mezzo ai panini, sulla pizza e intorno alla tagliata, in qualunque posto gli chef abbiano ritenuto che il suo sapore amaro giocasse un ruolo interessante. Per una ricetta dal sapore vintage provate questi Involtini rucola, prosciutto crudo e pere. Sì, avete visto bene, c'è anche una decorazione di aceto balsamico.
IL SURIMI
Primi, vaghi e confusi, presagi di salutismo. Appeal di qualsiasi nome suoni vagamente esotico (sì, anche bbq). Insana e inspiegabile passione verso i crostacei. Tutto questo non poteva che partorire il surimi, un ingrediente diabolico che abbiamo visto infilarsi a tradimento nelle nostre insalate e nei nostri panini, perfino nella pasta e raccontano - ma potrebbero essere favole inventate per spaventare i bambini - sulla pizza. La realtà è che nessuno sa esattamente di cosa sia fatto il surimi. Se voi comunque le etichette non le leggete mai provate questo Hamburger di surimi, cipolla e avocado.
LA PIZZA SURGELATA
Prima che la parola pizza si unisse a quella gourmet, e una margherita arrivasse a costare 14 euro, c'erano loro, le pizze surgelate. Chi non ne teneva un cartone in freezer? Non siamo così snob da pensare che siano sparite dai congelatori dei supermercati, ma sicuramente ora non vengono più pubblicizzate con tanto fervore - almeno non in fascia protetta - e nessuno oserebbe proporle agli ospiti. La sfoglia sottilissima, croccantini e con un vago retrogusto dolciastro; la mozzarella-non-mozzarella che poteva filare per qualche metro senza rompersi; il pomodoro non pervenuto e le olive nere che coprono qualsiasi altro sapore. Un po' di nostalgia la sentite?
I LOUNGE BAR
Nei lounge bar c'erano i divanetti bianchi.
Nei lounge bar c'erano i divanetti bianchi, le sedie di plastica e un'illuminazioni nei toni blu-viola.
Nei lounge bar degli anni 90/2000 c'era anche una compilation Buddha Bar sempre nello stereo - perché sì, i lounge bar erano di tendenza quando ancora la musica si ascoltava solo nello stereo? Ma soprattutto, nei lounge bar si bevevano cocktail fluorescenti dai nomi improbabili come Angelo Azzurro. A qualcuno mancano i lounge bar?
I FRAPPÈ
Negli stessi anni - ma anche parecchi prima, e qualcuno dopo - in cui Kelis cantava My milkshake brings all the boys to my yaaard, molti adolescenti perplessi si sono chiesti cosa fosse esattamente questo milkshake che a quanto pare negli Stati Uniti andava tanto di moda. La risposta arrivava alla gelateria dietro casa: era il frappè. Un miscuglio di gelato (gusti bacio e fragola i più richiesti), latte e aggiunta di panna per i veri coraggiosi. Non si facevano prigionieri. Ora abbiamo il centrifugato, e la glicemia ringrazia.
GLI IRISH PUB
Veri competitor dei lounge bar erano gli irish pub. Intendiamoci: i veri pub, quelli che si trovano in Scozia, Inghilterra o appunto Irlanda, possono essere posti meravigliosi: rifugi dalla pioggia di oltremanica, dove bere una birra e fare amicizia con i vicini di tavolo o di bancone. Per non parlare delle serate di musica dal vivo e dei piatti sostanziosi ed economici come il Bangers and mash. Ma gli equivalenti italiani sono quasi sempre copie malriuscite, dove si bevono birre industriali, l'atmosfera è tutto tranne che piacevole e i prezzi equivalenti a quelli di un volo low cost per l'Irlanda. Fino a una decina di anni fa "Andiamo all'irish pub!" era considerata una risposta accettabile alla domanda "Cosa facciamo stasera?". Ora per fortuna non più.
LA CUCINA MOLECOLARE
C'era una volta la cucina molecolare, i menu di Ferran Adrià a El Bulli, i piatti di Heston Blumenthal a Londra e il mondo dell'alta cucina che non sarebbe più stato lo stesso. Un momento di ricerca e sperimentazione, di entusiasmo condiviso e sincero stupore da parte degli ospiti quando si trovavano davanti creazioni che non assomigliavano a niente di visto prima. Peccato siano subito arrivati emuli tra gli chef di tutto il mondo, che hanno iniziato a portarci sulla tavola sfere e schiumette di ogni tipo. La situazione sembra essersi calmata ed è ricominciato un uso parco di strumenti come il sifone, ma è meglio non abbassare la guardia: la prossima gelateria all'azoto potrebbe aprire nella vostra strada.
IL COCKTAIL DI GAMBERI
Lo mettiamo in fondo perché è ormai assurto a simbolo assoluto del male gastronomico degli anni Ottanta, ma anche perché non siamo così sicuri che sia una moda davvero passata. Abbiamo sentito di ristoranti dove viene ancora proposto in menu (e a prezzo alto), di pranzi di matrimonio dove costituisce l'antipasto principale, di chef che ancora si ostinano a crearne rivisitazioni: nel bene e nel male il cocktail di gamberi ha segnato un'epoca. Qualcuno ha un po' di salsa rosa da prestarci?