Chi frequenta spesso, per lavoro o per piacere, gli eventi enogastronomici, ha difficoltà a stupirsi. La sindrome del "già visto, già fatto" è sempre in agguato: i format di festival e sagre sono più o meno gli stessi, le idee originali latitano. Se c'è un evento che fa eccezione, quello è Ein Prosit.
Ogni anno la più importante manifestazione enogastronomica del Friuli Venezia Giulia riesce a radunare chef, produttori ed esperti del mondo del vino e del cibo da tutta Italia, valorizzando la propria cucina tradizionale e il proprio territorio, ma anche realizzando vera informazione - e formazione - attraverso degustazioni e laboratori.
Una delle parti più interessanti è sempre la Mostra - Assaggio, dove si ha la possibilità di scoprire i prodotti tipici della regione e conoscere i suoi artigiani del gusto.
Ecco sette prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia conosciuti (e assaggiati) a Ein Prosit 2017:
Il prosciutto di Coradazzi

Il prosciutto San Daniele non ha bisogno di presentazioni. Quello di Coradazzi ha un formato unico: si possono acquistare le fette "in lattina". L'azienda, nata nel 1976 e guidata ancora dalla stessa famiglia, realizza questo confezionamento decisamente insolito grazie a un macchinario che "quando si romperà non riusciremo a sostituire" spiega Teresa Coradazzi "Un tempo il prosciutto in lattina era il regalo che le famiglie friulane facevano al medico condotto. Ed è stato il primo formato con cui il prosciutto San Daniele è arrivato negli Stati Uniti. Una tradizione che adesso conserviamo solo noi".
La pitina de Il Grifone

Non solo prosciutto. Tra i salumi del Friuli Venezia Giulia spicca la pitina, una sorta di polpetta di dimensioni medio-grandi realizzata a partire dalla carne macinata di cervo, cinghiale oppure maiale - in questo caso di chiama "pitina del Re" - e ricoperta di farina di polenta. Viene affumicata e lasciata stagionare un minimo di 30 giorni, per poi essere consumata cruda, tagliata a fette, oppure rosolata in padella.
Le conserve di Ruj
Quando incontri un produttore che non ha un sito Internet capisci di avere fatto centro. Peter Patajac produce conserve da piante e fiori del suo territorio, il Carso, usando pochissimo zucchero (meno del 30%) e realizzando tutto rigorosamente a mano. Deliziosa quella di rabarbato, quella di fiori di sambuco - complessa da produrre a causa della breve stagionalità dei fiori e della loro difficoltà di lavorazione - e euella di corniolo. Bella anche l'idea della riduzione di mele da sostituire all'aceto in insalate o altre preparazioni.
Per informazioni: peter.patajac@gmail.com
Il miele di Marco Cedarmas

Marco Cedarmas è un giovanissimo produttore di miele delle Valli del Natisone. Interessanti i suoi esperimenti con le spezie - profumatissimo il miele allo zenzero e cannella - ma soprattutto quelli con il sale. Il miele al sale nero ha un delizioso retrogusto affumicato che lo rende perfetto per caramellare la carne o nelle vinaigrette.
Il formaggio della Cooperativa

Immagine: Fabrice Gallina
La Cooperativa Agricoltori Valcanale è nata nel 1967 a Ugovizza, nelle montagne a nord di Udine, e al momento riunisce 23 soci. Da assaggiare, oltre al celebre Montasio DOP e alla ricotta affumicata, il Kaiser, ovvero il "formaggio dell'imperatore". È un formaggio della povertà, nato, come la formadi frant, per riutilizzare le forme difettose, che vengono sminuzzate, mescolate con la panna e infine aromatizzate con kren o fichi. Delizioso.
L'aperitivo di Nonino

La Grappa Nonino non ha bisogno di presentazioni. Uno dei vanti della distilleria friulana, nata nel 1897, è riuscire sempre a rendere i suoi prodotti contemporanei e accattivanti. E così vediamo grappa e amaro diventare protagonisti del momento dell'aperitivo con due cocktail divertenti - e quel tocco hipster che non guasta mai. L'aperitivo Nonino ha una base di amaro a cui vengono aggiunte bollicine e una fetta di agrume, mentre il Nonino Tonic nasce dall'incontro tra grappa, acqua tonica e rosmarino. Da godersi con moderazione.
La gubana di Dorbolò

In Friuli Venezia Giulia la gubana è il dolce per eccellenza delle festività. Una pasta lievitata, dalla caratteristica forma a chiocciola, viene farcito di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa e scorza di limone. Da accompagnare agli strucchi, gusci di pasta frolla farciti con lo stesso ripieno e poi fritti. Noi abbiamo provato - e approvato - quelli di Dorbolò.
