Ogni anno la Coldiretti assegna le Bandiere del gusto, ovvero segnala le specialità gastronomiche più interessanti, agricole e artigianali italiane, testimoniando così la ricchezza e le tradizioni culinarie del Bel Paese.
Quest'anno a Expo Milano 2015 la Coldiretti ha presentato ben 73 nuove bandiere, ovvero 73 prodotti tipici da conoscere e da proteggere. In tutto ora sono 4886 le specialità regionali segnalate, fra verdure, insaccati, formaggi, piatti e prodotti gatronomici, bevande alcoliche e non, preparazioni marittime e tanto altro ancora.
Fra i quasi 5000 prodotti la regione che ne colleziona di più è la Toscana (463), seguita dalla Campania (429) e dal Lazio (386). Ed è la Campania che guadagna terreno sempre più negli ultimi anni, con 42 nuove entrate solo dal 2013,
Ma quali sono le nuove specialità segnalate dalla Coldiretti? Fra 73 prodotti tipici vi segnaliamo:
TORTA AL TESTO (Umbria)
La Torta al Testo è uno spuntino tipico umbro, un ottimo e gustoso street food. È conosciuta anche come crescia o caccia a seconda delle zone. Qui trovate la ricetta per realizzarla a casa.
BISCOTIN de Prost (Lombardia)
Prodotto tipici della Valchiavenna; si tratta di biscotti confezionati a mano. La ricetta tradizionale è in mano ad una famiglia della zona, i Del Curto, anche se vengono preparati anche da altri pasticceri della Valchiavenna.
Foto: ©www.waltellina.com
TETEUN (Valle d'Aosta)
Insaccato dalla procedura molto particolare ottenuto dalla salmistrazione delle mammelle bovine. L'insaccato preparato secondo la tradizione resiste più di un anno pur non avendo nessun conservante all'interno.
Foto: Wikipedia
FILU FERRU SARDO (Sardegna)
Il Filu Ferru è un particolare distillato sardo il cui nome proviene dalla pratica adottata nella seconda metà dell'Ottocento dai distillatori della Sardegna per evitare la confisca della grappa. Il distillato, infatti, veniva interrato in bottiglie localizzabili da un filo di ferro che spuntava dal terreno.
Foto: ©www.terreditalia.com
SOPPRESSATA DI RIVELLO (Basilicata)
Un insaccato che viene prodotto con un diverso metodo di produzione rispetto alle altre sorpressate del Sud Italia. Questo metodo è uguale da oltre 3 secoli.
CARCIOFO DI MOLA (Puglia)
Prodotto tipico pugliese, il Carciofo di Mola appartiene alla tipologia di carciofo catanese. Viene coltivato nella zona di Mola e di Bari e la sua coltivazione era a rischio scomparsa.
Foto: ©biodiversitapuglia.it
CUCCIJA (Campania)
Una zuppa tipica contadina, fatta di ceci, mais, grano, lenticchie che veniva da tradizione consuamta il 1° maggio per evitare di essere assaliti dalle mosche dei campi. Ci sono diverse varianti, spesso cambiano gli ingredienti da rione a rione anche nello stesso comune.
CANNOLO SICILIANO di Piana degli Albanesi e Santa Cristina di Gela (Sicilia)
Un cannolo incredibile, fatto di grandi antichi siciliani coma la Maiorca, e riempito di ricotta fresca di pecora, cioccolato fondente a scaglie grattuggiato, dolcificato non con zucchero, ma con miele di Zagara
Foto: ©Bar Cuccia / TripAdvisor
IMBALSADURA (Emilia Romagna)
Una piatto tipico emiliano, nella fattispecie è una minestra di piselli, pancetta e pomodoro.
FORMAGGIO DI LATTE CRUDO DI POSINA (Veneto)
Formaggio veneto che si ottiene in tutte le zone prealpine del vicentino. Il metodo di produzione viene tramandato di generazione in generazione da vari decenni.
Foto: ©www.labottegadellebonta.com