In principio furono i popcorn. Salati, dolci, burrosi, semplici. Da sgranocchiare distrattamente al buio della sala cinematografica, appassionati al lungometraggio sullo schermo. La loro storia arriva da lontano: già a metà dell’Ottocento il “pop” dei “corn” divenne parola di uso comune nello slang americano e i fiocchi bianchi divennero lo snack più consumato al circo, a teatro, negli spettacoli di piazza.
Quasi 200 anni dopo, il popcorn inizia a stancare? Sembra di sì: da un lato perché viene associato agli snack ipercalorici, molto dolci o molto salati, che tendiamo a scegliere per il film. Non è un caso che una ricerca del 2015 mettesse in allarme dottori e consumatori, dimostrando come insieme al biglietto del cinema gli spettatori tendano sempre a scegliere la merenda meno sana. Dall’altro lato, il popcorn viene soppiantato per il rumore ritenuto fastidioso del suo scrocchiare sotto ai denti: esiste in Gran Bretagna un curioso progetto, lanciato da un'app per acquistare i biglietti del cinema, che permette di acquistare qualcosa da sgranocchiare che non faccia rumore, evitando l’imbarazzo e il fastidio del masticare accanto agli altri.
Ma dietro alla noia da pop corn c’è di più. C'è piuttosto la voglia di provare esperienze fine dining anche nei luoghi più insoliti e di trasformare ogni esperienza con il cibo in un evento unico, più coinvolgente. Ecco allora che in ogni parte del mondo anche la buia sala cinematografica si trasforma in un ristorante gourmet. A partire da Londra, nel cuore di Notting hill, dove al Notting Hill Electric Cinema, uno dei più bei cinema del mondo, è possibile guardare il film poggiando sul tavolino accanto alle poltroncine in pelle la propria cena. Il menu è tipicamente anglosassone ma estremamente curato. E per le coppie, in prima fila al posto delle poltroncine si trovano veri letti matrimoniali con coperte in cachemere su cui sorseggiare un vino d’annata abbracciati davanti al film.
Forse spinto dal successo londinese di Portobello Road, uno chef stellato ha iniziato da alcuni anni a proporre la vincente accoppiata tra menu di qualità e grande schermo. Si tratta di Rowley Leigh del Cafè Anglais, e il cinema è vicino al suo locale, l’Odeon nel
Pioneri del genere, gli chef e i proprietari Gayle Pirie e John Clark, che offrono specifico cibo, vino, cocktail e film al Foreign Cinema di San Francisco. Dopo aver ricevuto diverse nomination ai James Beard Foundation per il titolo di "Miglior chef del Pacifico" e “Miglior ristorante”, e per il suo successo al Foreign Cinema è stato dedicato il “Foreign Cinema Day” in città, il 18 settembre.
E se è il film in programmazione a far venire una gran voglia di un determinato alimento? In Australia, a Melbourne, il progetto Gourmet Cinema ha ultimato a inizio marzo l’ultima edizione del suo festival, ma presto arriveranno nuove date. La rassegna cinematografica accoppia a ogni film previsto un menu che ripropone i piatti mangiati dalle star sullo schermo. Così con un classico come Cocktails con Tom Cruise si servono migliori aperitivi del mondo, durante la proiezione di Eat, pray, love si mangia pizza italiana, e con Il Favoloso Mondo di Amélie viene servito uno speciale menu francese e così via.
Dalle piante a km zero al lusso: ci sono anche le proposte di pasti molto costosi da consumare al cinema. Accade al cinema Atrium di Mosca, dove una sala speciale è strutturata con poltrone altrettanto speciali per chiamare il cameriere e ordinare all’interno di un menu fatto di piatti molto pregiati.
O ancora, ultimo in ordine di apertura, quello di Abu Dhabi, il Vox ThEATre, dove grazie alla collaborazione con lo chef stellato britannico Gary Rhodes è possibile ordinare piatti elaborati (antipasti, main course o dessert) che verranno serviti mentre il film è in scena.