Una tavola imbandita per pranzo, con tanti commensali seduti ma un solo piatto e bicchiere: se al ristorante si prova il gusto, talvolta, di sedersi da soli e godere di un pasto in compagnia di se stessi, c'è chi invece lavora per riunire famiglie e amici attorno a un tavolo virtuale. La famiglia, allargata e ristretta, monoparentale o costituita da single, allontanata dai chilometri, cerca oggi nuove modalità di incontro nel luogo che più di tutti profuma di affetto e condivisione, di piatti caldi e ricette: la sala da pranzo.
L'ASCESA DELLE MONO-FAMIGLIE
Dividere un pasto è possibile, anche da un continente all'altro, e ci sono ricercatori che lavorano per far sì che questo piccolo sogno si avveri, nei giorni di festa come nelle sere infrasettimanali. Come?
Mettendo in contatto mentre consumano il loro pasto genitori e figli, nonni e nipoti anche se abitano lontano. Il bacino di utenza di questo campo di ricerche è particolarmente esteso: secondo i dati Euromonitor di fine 2014 in alcune aree del mondo la percentuale di chi vive solo è molto alta; supera il 42 per cento nell'Europa Occidentale - con le punte più alte in Norvegia, Danimarca e Finlandia - ed è di poco più bassa negli Stati Uniti, destinata però a salire esponenzialmente da qui al 2030.

TUTTI I BENEFICI DEL MANGIARE INSIEME
Allo Human Factors and Aging Laboratory del Georgia Institute of Technology di Atlanta, per esempio, un gruppo di ricercatori in psicologia lavora per studiare modalità di connessione tra persone lontane e per ricreare una tavolata tra loro. E ne analizza i benefici, soprattutto per la popolazione anziana: grazie alla vicinanza anche virtuale con i propri affetti, le persone tendono a mangiare meglio e di più e a risolvere anche il problema della mancanza di appetito tipica con il passare degli anni, come spiega una ricerca universitaria australiana e canadese.
TUTTI A TAVOLA, VIA VIDEOCONFERENZA
Gli strumenti per connettere le famiglie sono molteplici e diversi, ma tutti abbastanza semplici e alla portata delle famiglie: computer, una connessione internet o telefonica, tablet o smartphone possono già cambiare le cose. E trasformarsi da oggetti che solitamente allontanano la convivialità (il ragazzo con lo smartphone acceso a tavola che non comunica con la famiglia), in strumenti che riuniscono e diventano attivatori di partecipazione e condivisione.
In principio fu la chiamata via Skype, con un tablet o un laptop aperto e connesso, al posto del capotavola. I ricercatori raccontano di nonne che condividono ricette, parenti che non possono muoversi per il pranzo di Natale e possono gustare insieme il piatto delle feste, guardando un po' oltre il loro piatto, negli occhi mediati dallo schermo di nipoti, figli e amici lontani. Non c'è solo Skype: diversi sistemi di videoconferenza permettono, a basso costo, di parlarsi, vedersi, ridere e gustare la cena, con applicazioni diverse a seconda delle necessità.
ROBOT CUOCHI PER RICETTE IN DIFFERITA
Vi è poi tutto il fronte della ricerca robotica e delle nuove competenze aperte dalle applicazioni dell'intelligenza artificiale a robot sempre più umanizzati. In un futuro nemmeno troppo lontano, il pasto condiviso in luoghi diversi potrà essere servito da un assistente robotico, che potrà per esempio cucinare al parente anziano la ricetta che noi stiamo preparando... dall'altra parte del mondo, e che abbiamo mandato al suo sistema operativo con un messaggio.