Dopo aver dato uno sguardo alla frutta antica attraverso questi acquerelli del 1800, vi facciamo fare un breve viaggio attraverso le maggiori differenze fra la frutta e la verdura di ieri e quella di oggi.
Iniziamo ad esempio da questa carota: notate anche voi un'evidente differenza, vero?
Foto: ©FLICKR, MACLEAYGRASSMAN / FLICKR, ADACTIO
Business Insider nell'infografica qui sotto mette a confronto due versioni di alcuni dei frutti e ortaggi più comuni: prima quelli antichi, o meglio "selvaggi", e poi quelli coltivati, che troviamo comunemente al supermercato o al fruttivendolo.
Insomma, ecco com’era la frutta e la verdura prima dell’intervento dell’uomo, che per commercializzare e rendere più appetibile il cibo selvatico ha dovuto metterci del suo, con coltivazioni e selezioni.
Si prenda ad esempio l’anguria selvatica: a giudicare dai dipinti del 17esimo secolo, i semi delle angurie erano molto più presenti e creavano addirittura delle spirali.
Per non parlare delle banane: la prima banana pare essere stata coltivata almeno 7.000 anni fa in quello che adesso è la Papua Nuova Guinea. Allora era abbastanza dura con molti semi al suo interno. La banana moderna è un ibrido fra due varietà diverse: la Musa Acuminata e la Musa Balbisiana.
E che dire della melanzana? Come sapete l’ortaggio appartiene alla famiglia delle Solanaceae, e prima aveva un colore che virava dal blu al giallo ed era davvero più simile al cugino pomodoro, più rotondo, e aveva anche una serie di spine, che oggi sono completamente scomparse.
L'esempio più lampante è di certo il mais, che fu “addomesticato” addirittura nel 7.000 A.C.
E se siete in vena di altri "segreti" su frutta e verdura vi lasciamo a questo articolo:
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