In Europa, il 53 per cento dello spreco alimentare avviene tra le mura domestiche. Basterebbe riflettere su questo dato per capire quanto, ancora, sia necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Un focus caldo, che riguarda non solo chi cucina per professione, ma anche (e soprattutto) chi gestisce spesa e fornelli a casa. Ecco perché, prima ancora di diventare un argomento del dibattito contemporaneo, su cui trovare soluzioni, il food waste è una questione di educazione e forma mentis. A questo servono ricorrenze come la Giornata Nazionale di Prevenzione contro lo Spreco Alimentare, che si celebrerà domani, 5 febbraio 2022.
Lo scorso anno, Fine Dining Lovers ha lanciato la serie di video ricette con lo chef Massimo Bottura, Why Waste?, dove il tristellato dell’Osteria Francescana, assieme agli chef della sua galassia gastronomica, ha dato lezioni pratiche per evitare di gettare gli avanzi, oltre a una survey per indagare le abitudini dei lettori. Secondo Project Drawdown, la lotta allo spreco alimentare è la soluzione numero uno per contrastare il cambiamento climatico e mantenere l’aumento delle temperature sotto i 2°C entro la fine del secolo, in modo da limitare i danni dei cambiamenti climatici. Ma qual è lo stato dell’arte in Italia? Che cosa possiamo fare, nel concreto, per evitare che vengano costantemente buttate tonnellate di cibo? Facciamo il punto qui di seguito, tra app e iniziative da seguire. Per sentirsi parte integrante della soluzione.
Il report di Too Good To Go: i dati a un anno dal “Patto contro lo Spreco Alimentare”
Senza dubbio è una delle app più attive sul fronte delle iniziative e della comunicazione. Too Good To Go, esattamente un anno fa, in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione contro lo Spreco Alimentare, ha lanciato il suo Patto contro lo Spreco Alimentare, fondato su cinque punti (Etichetta Consapevole, Azienda Consapevole, Consumatore Consapevole, Supermercato contro lo Spreco, Fabbrica contro lo Spreco), coinvolgendo 25 aziende e partner che si sono impegnate in azioni concrete e di sensibilizzazione.
La nota app ora rivela i dati a un anno esatto dal lancio dell’iniziativa: in un anno sono state salvate 368 mila Magic Box e recuperati 212 mila prodotti; si contano inoltre 10 milioni di confezioni in commercio con Etichetta Consapevole e 1,5 milioni di consumatori sensibilizzati tramite webinar e campagne, ma anche 145 mila prodotti salvati e donati alle persone più fragili.
Startup e app anti spreco: piccoli (grandi) gesti quotidiani per salvare il cibo
Sono tante le iniziative e le applicazioni che consentono agli utenti di adottare quotidianamente delle pratiche sostenibili, grazie alla cooperazione tra consumatori, ristoranti e negozi di quartiere. Vi avevamo illustrato le principali app nate per la lotta allo spreco alimentare: dalla già citata Too Good To Go a Regusto, da Eco Food Prime a Last Minute Sotto Casa, a UBO - Una Buona Occasione.
Non mancano realtà come Phenix, startup Tech For Good che fa dell’anti-spreco un’azione positiva e solidale, nata in Francia nel 2014 e ora presente in tutta Europa. Molteplici i fronti su cui lavora la startup, sia dal punto di vista B2B sia B2C: si va dalla donazione di prodotti invenduti ad associazioni benefiche all’attività di formazione a supporto dei commercianti, alla classica app per gli invenduti. In occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione contro lo Spreco Alimentare, Phenix ha diffuso un decalogo con i consigli da seguire per ridurre gli sprechi in cucina: lista della spesa intelligente, attenzione alla data di scadenza, check-up del frigo e rotazione della posizione degli alimenti al suo interno, bis consapevole, ossia porzioni piccole, in modo da lasciare in teglia un eventuale bis da usare in un altro momento, cucinare gli avanzi, rendere protagoniste piccole quantità di prodotti avanzati usando come ingredienti delle ricette, regalare il cibo che si ha in casa e che non si mangerà mai, non buttare frutta e verdura troppo mature ma usarle per preparazioni ad hoc, chiedere la doggy bag al ristorante. Infine, il lancio dell’hashtag #IoSprecoMeno, per condividere e raccontare sui social le nostre azioni contro lo spreco.
Il senso dell’unicità per la frutta e la verdura: un abbonamento alla consapevolezza
L'educazione al "diverso" (Diverso da chi?, verrebbe da chiedere, citando il titolo di un film di Umberto Carteni), o meglio all'inclusione, dovrebbe rappresentare oggetto di studio, una vera e propria materia da introdurre tra i banchi di scuola. Partiamo da un assunto: gli ortaggi dalla forma “strana”, magari lontana da ciò che siamo soliti vedere e che riteniamo essere “giusta” per convenzione, sono altrettanto buoni, seppur esteticamente distanti dagli standard ordinari cui siamo abituati.
La verità è che andrebbe spiegato a chiare lettere che lo standard, in quanto tale, è solo uno dei tanti modi di essere, ma non l’unico. Insomma, proprio come accade tra gli individui. Anzi, visto che siamo nella settimana di Sanremo 2022, riprendiamo con piacere le parole dell’intelligente monologo di Drusilla Foer e parliamo di "unicità", per spiegare che anche nel mondo vegetale la discriminazione è priva di senso: frutta e verdura di stagione, solitamente scartate a causa delle loro forme originali, devono avere una chance. Si fonda su questo principio Babaco Market, che consegna a casa intere cassette di vegetali che non superano la selezione di “Miss Ortaggio” nei canali tradizionali, rischiando di essere oggetto di spreco alimentare. Un servizio che dà la possibilità di ricevere sotto forma di abbonamento delle box di piccole o grandi dimensioni, consentendo al cibo di non essere sprecato. E a noi di essere inclusivi.