Gli ambienti di una cucina sono già abbastanza stressanti così come sono, senza aggiungerci lo stress di un cliente maleducato, fastidioso o semplicemente abbastanza sprovveduto da conoscere alcune delle regole basilari da seguire quando si va a un ristorante.
Quali sono i comportamenti dei clienti più detestati dagli chef?
Noi ne abbiamo raccolti alcuni, ma ora, chef che ci leggete, tocca a voi: quali sono le abitudini dei vostri clienti che non riuscite a sopportare? Ditecelo su Facebook.
Non cancellare la prenotazione
Nel mondo della ristorazione i margini sono molto limitati. In un sabato sera molto pieno, un tavolo da otto che non si presenta senza cancellare la prenotazione può significare una perdita economica non da poco - per lo chef, per il ristorante e per tutti quelli che lavorano per lui. Anche se dovete cancellare due ore prima, affrontate la vergogna e fatelo: date al ristorante più possibilità di riempire il vostro posto.
Arrivare subito prima della chiusura
Non pensate che arrivare alle 22.25, se la cucina chiude alle 22.30, vi autorizzi a ordinare tutto quello che volete, e soprattutto a pensare che la qualità sia la stessa di una cena preparata alle 19.15. Semplicemente non lo è: lo i migliori ingredienti sono stati utilizzati, la brigata è stanca. E voi non vi siete comportati in modo particolarmente rispettoso.
Fumare tra le portate
Questo innervosisce particolarmente la brigata, e per più di un motivo. Primo, devono rallentare il ritmo normale della cucina per potervi servire il piatto solo quando siete tornati a sedervi (e quando tornerete a sedervi? Quante sigarette fumerete? Uscirete in gruppo e vi mettere a chiacchierare). Secondo, non dimostra grande interesse verso quello che state mangiando, considerando quanto il fumo modifica e altera i sapori.
Quer pasticciaccio der menu
Se c'è scritto menu degustazione per l'intero tavolo, si intende per l'interno tavolo. Non iniziate neanche a chiedere "Io vorrei tre portate dal menu tradizionale e sei da quello innovazione, lui no perché è vegetariano, quindi potrebbe prendere solo le prime due, lei è curiosa ma non vorrebbe fare l'abbinamento vini ... ". Venire incontro alle vostre esigenze è un conto. Innervosire tutta la cucina - e la sala - un altro.
Fingere di avere un'allergia
Ne abbiamo parlato poco tempo fa: ormai ci sono ristoranti che vogliono la certificazione di celiachia per servire piatti gluten free. Tra intolleranze presunte e allergie millantate, è normale che gli chef inizino a dubitare della veridicità dei vostri problemi alimentari, e sospettino invece che chiediate cambi di menu per ragioni di moda o, ancora peggio, di dieta. Siete allergici alle uova? Ordinate un piatto senza uova, e non "Un'omelette senza uova".
Fare domande stupide
Chiedere è lecito, rispondere è cortesia: un vecchio, saggio adagio che vale però solo se la domanda è intelligente. A uno chef fa indubbiamente piacere rispondere a domande pertinenti, che gli permettano di spiegare meglio la sua cucina. Ma quando il cliente chiede - con sguardo concentrato e saputo - se "La vaniglia in questo dessert è del Madagascar", e di vaniglia non ce n'è, l'adagio che viene in mente è un altro: meglio tacere e sembrare idioti ...
Volete essere sicuri di comprotarvi sempre in maniera (quasi) impeccabile? Ecco il nostro galateo del ristorante stellato