È stata una competizione piena di emozioni! Lo chef giapponese Keita Yuge ha vinto il titolo di Master of Pasta 2019 al Barilla Pasta World Championship, che si è tenuto al Pavillon Cambon di Parigi, dal 10 all'11 ottobre.
Capitale mondiale della pasta per due giorni, la Ville Lumière ha celebrato l'ingrediente più iconico della cucina italiana: per la prima volta dopo otto edizioni, il famoso campionato mondiale di pasta organizzato da Barilla ha avuto luogo fuori dall'Italia, come parte delle celebrazioni per i 50 anni di Barilla France.
Per due giorni, ricchi di emozioni, sorprese e degustazioni, quattordici chef provenienti da tutto il mondo si sono sfidati con spaghetti, fusilli, penne ecc., per vincere il titolo di campione del mondo di pasta e dimostrare come questo prodotto, nonostante la sua origine italiana, sia un ingrediente universale che si adatta a mille reinterpretazioni diverse. E ancora di più: può diventare un'opera d'arte.
L'arte della pasta
L'arte ha sempre fatto parte del DNA di Barilla. Per due giorni, il padiglione Cambon, situato nel cuore della capitale, è stato trasformato in un "tempio della pasta": una galleria d'arte progettata dall'artista italiana Olimpia Zagnoli, che ha creato una fusione sublime di arte, musica, al centro delle quali la cucina dal vivo ha sfilato sotto gli occhi di buongustai, influencer, amanti dell'arte... e pasta!
Ispirati al tema di quest'anno, "L'arte della pasta", ciascuno degli chef in concorso ha preparato un piatto d'autore, un "capolavoro" che ha dimostrato come competenza e creatività culinaria possano trasformare questo prodotto quotidiano in un'opera d'arte.
Tre sfide a base di pasta
Durante i due giorni del concorso, gli chef partecipanti si sono sfidati attraverso tre prove culinarie, valutate da una giuria eccezionale: Davide Oldani, chef stellato del ristorante D'O di Cornaredo e l'ambasciatore Barilla, Simone Zanoni, chef del ristorante Le George a Parigi, lo chef Amandine Chaignot, che aprirà presto il ristorante Pouliche a Parigi, dopo essere stato Executive Chef del Rosewood Hotel di Londra. Accanto a loro, per giudicare l'estetica dei piatti, Ashley Alexander, fotografa australiana, e Paola Navone, architetto e designer italiana di fama internazionale.
L'evento ha avuto due ospiti eccezionali: Stéphane Rotenberg, famoso presentatore di spettacoli culinari, e Lorenzo Cogo, giovane chef stellato del ristorante El Coq a Vicenza.
Il primo giorno, i 14 chef hanno presentato il loro "Chef d’oeuvre", il piatto d'autore appositamente progettato per questa edizione del concorso. Alla fine del primo giorno, la giuria ha selezionato 8 chef che hanno avuto accesso alla seconda fase del concorso, "La Toile Blanche", la tela bianca: gli chef sono stati invitati a preparare una ricetta che unisce creatività e benessere, cucinando con la gamma di pasta Barilla Better For You.
Alla fine della seconda pova solo... gli chef hanno avuto accesso all'ultima fase del concorso, "La Grande Finale", che li ha visti reinterpretare il loro piatto d'autore, sublimandolo con un tocco inaspettato e prendendo in considerazione le osservazioni della giuria durante la prima prova.
Amandine e la Pasta
Cosa succede quando un grande chef francese come Amandine Chaignot va alla pasta? La cuoca, famosa per la sua cucina francese, fresca e spontanea, è stata la protagonista di uno show-cooking ricco di sorrisi, al fianco di Lorenzo Cogo.
"Considero la pasta come una tela che ogni chef può usare in diversi modi". A suo agio dietro i fornelli, ha scelto le Lasagnette Collezione Gourmet per il suo piatto, servito con langustine, uova di luccio affumicato e germogli acidi. Il segreto del suo piatto? Il caviale di limone dall'Australia, per quel tocco di acidità... così ambito da Davide Oldani!
And tne winner is...
Il piatto Penne Gorgonzola Profumo Giapponese di Keita Yuge ha aiutato lo chef giapponese a diventare il Master of Pasta 2019, prendendo il posto di Carolina Diaz, la prima donna a vincere il titolo nel 2018, con la sua versione di una classica gastronomia italiana, "spaghetti al pomodoro".
Il giovane chef giapponese, appassionato di cucina italiana, ha sviluppato la sua cultura culinaria attraverso molte esperienze in diversi ristoranti a Parigi (Guy Savoy), a Tokyo (Chez Inno), a Osaka (Quintocanto) e recentemente a Yokohama (Salone 2007). Ed è stato proprio a Parigi, mentre lavorava al ristorante Guy Savoy, che Keita Yuge ha scoperto la pasta: l'ao trovata così "carina", che quando è tornato in Giappone ha deciso di imparare l'arte della pasta all'italiana.
Keita Yuge ha conquistato la giuria con il suo piatto d'autore che riunisce le conoscenze culinarie giapponesi e la cultura gastronomica italiana, rispettando gli ingredienti e creando un potente equilibrio di sapori. Questo piatto ha la particolarità di combinare ingredienti tipici italiani, come penne e Gorgonzola, con prodotti dal Giappone, come sake, sansho e yuzu. Per non parlare del gusto iodato delle ostriche, in grado di dare un tocco "umami" al piatto. Una vera opera d'arte culinaria preparata in 35 minuti!