Quante volte vi è capitato di dover rispondere alla domanda “allergie o intolleranze” al momento di prenotare? E di sentire alla domanda “avete piatti gluten free?”, a cui segue la risposta, “Sì, ma…”. Non sempre, infatti, la ricerca di un indirizzo valido a Roma si rivela facile, perché non è da una parte bisogna garantire di non avere una brutta esperienza a chi ha una dieta “senza”, dall’altra in un tavolo misto bisogna dar soddisfazione anche a chi non può proprio rinunciare al carboidrato.
Oggi possiamo dire che a Roma è nato un ristorante “inclusivo”, che risponde alle esigenze di tutti i commensali: un posto dove mangiare una gustosissima Amatriciana gluten-free o delle Fettuccine ai funghi porcini che non fanno rimpiangere le farine tradizionali neanche per un attimo.
L’indirizzo “senza”
L’indirizzo giusto ha aperto a Roma da qualche mese, in zona Prati si chiama New Food Experience ed è la costola di New Food Gluten Free, ex start-up (ex perché la fase di start ormai è stata superata brillantemente) di un gruppo di giovani imprenditori capitanati da Lorenzo Meloni, che già da dieci anni si occupano di alimentazione “senza”. Hanno un laboratorio di oltre mille metri quadrati a Casal Lumbroso, che produce pane, pasta, pizza, biscotti e così via: tutto senza glutine e da acquistare nei quattro punti vendita in città. Pian piano che si facevano strada nel mondo del senza glutine a Roma, si sono accorti che i loro prodotti erano richiesti anche dai ristoranti, compreso l’outlet di Niko Romito al Bulgari Hotel, con l’obiettivo di garantire alla loro clientela “senza” una variazione non “da farmacia”, con prodotti freschi e preparati giornalmente.
Zero contaminazioni
Finché un giorno si sono chiesti: perché non trovare uno chef che capace di valorizzare queste materie prime, costruendo un menù di buon livello, in un ristorante che non avesse alcun tipo di contaminazione? L’essere “zero contaminazioni” significa che né nel laboratorio da cui provengono i prodotti, né nella cucina in cui vengono poi lavorati, non è mai entrato un granello di farina. Lo sa bene chi è celiaco, nel 99% dei ristoranti la risposta sarà “sì, abbiamo piatti senza glutine, ma non possiamo garantire che non ci sia contaminazione”. “La farina è volatile – spiega Lorenzo Meloni – quindi l’unico modo per essere sicuri di far passare a chi è fortemente intollerante non solo una serata tranquilla, ma anche la notte, è andare in locali dove non entri affatto la farina”.
Davide Belardinelli in cucina
A guidare la cucina di New Food Experience, lo chef 32enne Davide Belardinelli, che fino a qualche mese fa era il secondo di Ciro Alberto Cucciniello nel vicino Carter Oblio, interessante indirizzo di Prati, che mescola cucina di tradizione e creatività. L’intenzione rimane quella, una cucina ricercata, con qualche piatto confort che fa felici tutti. Come l’Amatriciana (e gli altri primi piatti romani), per dare l’occasione a chi non ne ha mai mangiata una fatta a mestiere di colmare la lacuna. Grande importanza alla ricerca delle materie prime, anche per non porre troppi limiti alla creatività dello chef, dalla ricotta e mozzarella di bufala senza lattosio provenienti da un caseificio di Battipaglia, passando per un’ampia scelta di piatti vegetali e una passione viscerale per la brace. Dulcis in fundo, i dessert golosoni ci sono tutti, dal tiramisù alla crema pasticcera con i biscottini.