Non chiamateli pregiudizi. Chi è abituato a girare spesso per ristoranti, sia per piacere che per lavoro, lo sa bene: esistono alcuni indizi che non possono essere malinterpretati, segnali inequivocabili che ci fanno capire che stiamo entrando nel ristorante sbagliato. O che ci siamo appena entrati e quindi dobbiamo trovare una scusa e uscire il prima possibile.
A tutti è capitato di trovarsi in una congiuntura astrale particolarmente sfortunata - smartphone scarico, nessuna connessione Internet, poco tempo e molta fame, paese straniero di cui non conosciamo la lingua - per cui dobbiamo affidarci solo alla nostra esperienza per scegliere un ristorante.
Abbiamo pensato di raccogliere 8 inequivocabili segnali che indicano che non dovete mangiare in quel ristorante. E magari dovete segnalarlo alle autorità competenti.
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1. L'ODORE
Il primo senso da utilizzare è l'olfatto. Avete presente quell'odore di olio da frittura rancido che si può sentire anche fuori da un ristorante? Ecco, quello è già un motivo sufficiente per girare sui vostri passi. Quando vi trovate nella zona più turistica di una città, di quelle tutte ristoranti e negozi di souvenir, ricordatevi di annusare l'aria: ciò che sentite è ciò che non dovreste sentire.
2. IL BUTTADENTRO
Acchiappini, buttadentro o comunque vogliate chiamarli, questa è una categoria lavorativa decisamente infame - e una certezza che non dovete farvi acchiappare in quel ristorante.
3. IL MENU
Se siete fortunati, il menu è esposto fuori.
Cose che non dovrebbero esserci in un menu: proposte trite e ritrite, delocalizzate e destagionalizzate. La caprese a Trento, in novembre; la carbonara a Palermo; i canederli con formaggio d'alpeggio in un'osteria tipica a Bologna.
Cose che non dovebbero assolutamente esserci in un menu: abbinamenti improbabili e senza identità, che seguono parametri televisivi o barocchi tipo la pasta col foie gras proposta nei ristoranti francesi (storia vera).
Attenzione anche ai menu lunghissimi, con quaranta proposte dai mille ingredienti diversi (che saranno, presumibilmente, quasi tutti surgelati o precotti). Quanto alle fotografie dei piatti, è un potenziale dissuasore a meno che, anche in questo caso, non vi troviate in Giappone, dove è uso comune.
NB: se siete già seduti al tavolo, attenzione al materiale del menu. È in plexiglass? Non lo cambiano da anni, e non lo cambieranno MAI!
4. I DETTAGLI
Fuori dal ristorante c'è una piantina morta (non ce la sentiamo nemmeno di affrontare l'ipotesi che ci siano piante finte), un alloro dalle foglie giallognole, un gelsomino soffocato dai mozziconi di sigaretta nel vaso. Le finestre sono sporche quanto le tende - apparentemente comprate al negozio cinese che avete visto in fondo alla strada. Avete bisogno di ulteriori indizi per andarvene?
5. I BOLLINI
Avete presente le porte coperte dai bollini di guide più o meno conosciute? Prima di decidere se vale la pena varcarle, quelle porte, osservate i bollini: sono di guide conosciute e affidabili? Qual è la data più recente - in altre parole, il ristorante ha ricevuto un riconoscimento negli ultimi 15 anni? Celebrano qualcosa di più importante di "Quartultimo ristorante nella categoria tavola calda secondo Tripadvisor"?
6. LA PULIZIA
Non c'è bisogno di aggiungere altro. La pulizia è un obbligo, la sporcizia non ha giustificazioni. Alzatevi e andatevene.
7. I CLIENTI
Il ristorante si trova in una zona molto frequentata, ci capitate davanti a orario di pranzo o cena, non ha l'aria di essere aperto da pochi giorni ... ed è vuoto? Fermiamoci un momento a riflettere. Se non ci sono clienti e i camerieri si aggirano con aria desolata e confusa, un motivo deve esserci.
NB: ottimo segnale è invece, in una trattoria, vedere i tavoli pieni di vecchietti del luogo con il fare da habituè. Sempre, in qualunque paese.
Foto: ©Flickr/ Quantum Stalker
8. QUELLO CHE STATE MANGIANDO
Qui ovviamente diventa impossibile fissare pochi, solidi parametri di riferimento. Siamo sicuri che, leggendo Fine Dining Lovers quotidianamente, sarete ormai in grado di capire se il cibo che avete nel piatto è stato preparato con cura, rispetto e amore - e rispettando i parametri igienici.