Ha riaperto le porte dopo un lungo e importante restyling il Park Hyatt Milano, hotel cinque stelle lusso a due passi dalla Madonnina. Archiviata l’esperienza Vun (due stelle Michelin che sorgeva al suo interno, guidato da Andrea Aprea), ora l’elegante struttura torna sulle scene con uno spazio gourmet tutto nuovo, che vede alla regia l’executive chef Guido Paternollo. Il nuovo ristorante si chiama Pellico 3 Milano (dal nome della via dove sorge) e si presenta con un diverso concept gastronomico e un design firmato dallo studio Flaviano Capriotti Architetti.
Pellico 3 Milano e il nuovo look del Park Hyatt Milano
L’intero hotel, negli ultimi due anni, è stato al centro di un grande restyling. Oltre al nuovo ristorante, i lavori hanno interessato pure La Cupola Lounge e il Mio Lab Bar con il suo Dehors, cuore pulsante dell’albergo. L’ampio e spettacolare ambiente, entrando dall’ingresso principale, si rivela in tutto il suo chiarore, grazie alla cupola in vetro che lascia entrare la luce naturale. Qui si fa colazione, ma c’è anche un’offerta all day dining. Di sera? Si cena sotto le stelle.
Il Mio Lab Bar, cocktail bar con il suo dehors di fronte alla Galleria Vittorio Emanuele II, continua a proporre le proprie creazioni mixologiche, spaziando dai classici ai signature drink, accompagnati da una selezione di assaggi, da assaporare con una vista privilegiata sul Salotto di Milano.
Lo spazio del ristorante è stato curato da Uno Contract, negli arredi e nella riqualificazione di alcuni elementi di design, conferendo ulteriore eleganza all’ambiente, che intanto si arricchito di una selezione di opere d’arte firmate da artisti contemporanei quali Paolo Canevari, Davide Balliano e Claudio Verna, a cura di Cardi Gallery, storica galleria milanese.
Guido Paternollo, il nuovo executive chef del Park Hyatt Milano
Un passato alla corte di Enrico Bartolini, poi le esperienze in Francia nelle brigate di fuoriclasse come Alain Ducasse e Yannick Alléno: la biografia di Guido Paternollo è fatta di tante e importanti esperienze lavorative europee, che lo hanno portato a sviluppare una cucina che è forte espressione della materia prima.
Si concentra su sapori e ingredienti del Mediterraneo, cucinati nel rispetto della materia prima e della sua stagionalità. Per il ristorante Pellico 3 Milano - che ospita 28 coperti nella sala principale e fino a 10 coperti nella private dining room - ha ideato un menu che intreccia sapori, colori ed esperienze, nell’intento di risvegliare i cinque i sensi.
“Sono onorato di essere stato scelto dalla Direzione e dalla Proprietà per guidare la cucina di Park Hyatt di Milano. Ci tengo a ringraziare la mia brigata ed in particolare i due chef di cucina, Mario Musiello ed Andreas Karapaos e lo chef pasticcere Alessio Gallelli, senza i quali non avrei potuto affrontare questo progetto”, dichiara. Ora, non resta che conoscerlo meglio.