Sembra proprio che l'ecosistema globale sia molto più in pericolo di quanto di potesse pensare. Un articolo scientifico di cui si sta discutendo molto afferma che il 40% degli insetti del mondo è in netta diminuzione, mentre un altro terzo è addirittura in pericolo.
I pessimi risultati che emergono dal documento dimostrano come molteplici specie di insetti si siano drasticamente ridotte negli ultimi decenni a caus di consumi smodati, agricoltura intensiva e cambiamento climatico.
La situazione di rischio e diminuzione delle api è un tema affrontato di frequente negli ultimi anni ma il problema si è dimostrato ora più profondo e radicato di quando ci si immaginava. Il suddetto rapporto non usa mezzi termini nel sottolineare come questo fenomeno sia strettamente legato al sistema alimentare mondiale e di conseguenza alla vita sulla Terra.
La situazione delle api mondiali è stata ben segnalata negli ultimi anni, tuttavia, il problema è molto più profondo ed è molto più diffuso di quanto avremmo potuto pensare. Il rapporto usa un linguaggio molto severo per sottolineare il pericolo che ciò rappresenti non solo il sistema alimentare, ma anche la vita sulla Terra. Anche The Guardian in questi giorni ha dedicato titoli di forte impatto alla tematica.
Pare dunque che il pianeta si trovi davanti alla sua sesta estinzione di massa. Ma se il pericolo di estinzione di mammiferi sono state, soprattutto nei tempi moderni, al centro di enormi sforzi e campagne per la conservazione delle specie, finora poco è stato fatto per ciò che riguarda il delicatissimo ed importante mondo degli insetti.
Il pianeta è all'inizio di una sesta estinzione di massa nella sua storia e mentre le estinzioni nelle grandi popolazioni di mammiferi sono state in prima linea nei nostri sforzi di conservazione, ma fino ad ora non c'è stata abbastanza analisi dei dati per ottenere un totale vista di cosa sta succedendo con gli insetti. L'analisi, pubblicata sulla rivista Biological Conservation, afferma chiaramente che tra tutte le concause l'agricoltura intensiva è la principale, in particolare per via delll'uso massiccio di pesticidi, seguita poi dall'urbanizzazione e dal cambiamento climatico dovuto all'impiego di combustibili fossili.
A meno che non si cambino i nostri metodi nella produzione del cibo, gli insetti potrebbero estinguersi completamente nel giro di pochi decenni. Questo avrebbe ripercussioni gravissime sull'interno ecosistema mondiale.
Il rapporto delinea un tasso di diminuzione annuale del 2,5, tra gli insetti di tutte le specie, essenziali per un aspetto necessario all'ecosistema, dall'impollinazione al controllo dei parassiti, dal ribaltamento del suolo al trasporto di sostanze nutritive, dallo smaltimento di sostanze organiche alla fornitura di cibo per pesci, uccelli, rettili di tutto il pianeta.
Inoltre l'ONU ha recentemente dichiarato, in previsione della crescita della popolazione, che sarà necessario integrane le proteine derivanti da insetti nella dieta degli esseri umani. Questo per dare il polso di quanti aspetti vengono toccati da una notizia come questa.
Le farfalle e le falene apparentemente sono state le specie di insetti più colpite ma il rapporto cita molti altri esempi di insetti lettaralmente decimati. Un esempio su tutti: Puerto Rico ha perso il 98% dei suoi insetti di terra in soli 35 anni.
Come possiamo contrastare la diminuzione di insetti?
Iniziando dal nostro modo di coltivare e consumare il cibo. Questo è il messaggio chiaro che emerge dal rapporto e gli chef possono essere la figura chiave nel comunicare con forza questo approccio.
Molto semplicemente, dobbiamo cambiare il modo in cui mangiamo e coltiviamo il cibo. Questo è il messaggio chiaro proveniente da questo rapporto e gli chef hanno bisogno di continuare con vigore e zelo a promuovere questa filosofia in tutto ciò che fanno.
Sarebbe bene infatti utilizzare i pesticidi, che sono colmi di anidride carbonica.Abbiamo passato secoli ad eliminare gli insetti ed ora è arrivato il momento di allevarli. Deve cambiare l'agricoltura intensiva che spoglia i terreni di alberi e vegetazione. Gli alimenti biologici e i prodotti locali devono trasformarsi da bene di lusso a imperativo categorico.
Il rapporto parla chiaro: "Un ripensamento delle attuali pratiche agricole, in particolare la riduzione dell'uso di pesticidi e la sostituzione con pratiche più sostenibili ed ecologiche, è necessario per rallentare e quindi invertire questo fenomeno. Inoltre, si dovrebbero applicare tecnologie efficaci di bonifica per pulire le acque inquinate sia in ambienti agricoli che urbani".