Il tema della sostenibilità alimentare è sempre più toccato dagli eventi food, dai ristoranti e da tutte le attività collaterali a questo settore. Insieme ad esso si muovono argomenti come i drammatici dati sullo spreco di cibo o sulla totalmente squilibrata distribuzione mondiale di approvvigionamenti alimentari (circa il 17% del cibo viene sprecato a livello di consumatore mentre il 10% della popolazione mondiale soffre la fame). A fare parte di questo filone ci sono i packaging che, anch'essi, diventano sempre più green.
I nuovi studi di settore attestano che il mercato degli imballaggi riciclabili tocca la cifra dei 28,3 miliardi e questi numeri sono in aumento ogni anno. E una nuova ricerca di The Business Research Company stima che quest’anno il mercato globale degli imballaggi riciclabili crescerà del +7,2% rispetto al 2021 toccando, nel 2026, quota 34,2 miliardi di dollari.

Imballaggi riciclabili: il comportamento dei consumatori
Gli imballaggi ecologici sono dunque una tendenza. Possono essere biodegradabili, riutilizzabili, non tossici e realizzati con materiali riciclati.
Un trend globale che sta influenzando anche il mercato nostrano. In Italia infatti, secondo l’Osservatorio Immagino GS1, in un solo anno sono cresciuti del 5% i prodotti che comunicano esplicitamente sull’etichetta come gestire le confezioni dopo il consumo (il 35,9% del totale della GDO). È quanto emerge da una serie di approfondimenti condotti sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per Vitavigor, azienda italiana famosa per El Super Grissin de Milan.

I dati sulla riciclabilità dei packaging alimentari
Per quanto riguarda l’aspetto del riciclo dei packaging si riscontra che più di 4 referenze su 10 (41,6%) sono confezionate in packaging monomateriali, elemento cardine che favorisce e incentiva la raccolta differenziata, con gli snack salati che si confermano primi sul podio con il 90,8% per il comparto merceologico che utilizza di più questa tipologia di confezione, davanti a pasta (84,6%), frutta e vegetali secchi (83%), cereali e zuppe (76,5%). Il bakery è uno dei settori in cui l’innovazione sta crescendo esponenzialmente.
Un settore della produzione alimentare che sembra essere in costante adattamento è quindi proprio quello degli imballaggi per prodotti da forno, segmento dominante nel settore food che, secondo un’analisi di Data Bridge Market Research, crescerà del 4,2% entro il 2028, superando i 6 miliardi di dollari di valore. Quello dell’imballaggio, come spiegato dal portale Sweets-processing.com, è uno dei temi principali su cui si concentrano i dibattiti sulla sostenibilità dei prodotti da forno e dolciari ed è un'area in cui le aziende del settore possono sicuramente contribuire alla sostenibilità.
Le 10 più curiose tendenze nel settore del green packaging
- Alghe marine: le alghe marine sono un ingrediente naturale e sostenibile per gli imballaggi monouso; commestibili e biodegradabili al 100%.
- Imballaggi idrosolubili: realizzati in alcool polivinilico (PVOH), si dissolvono a contatto con l'acqua calda e garantiscono ai prodotti la corretta protezione.
- Stampa in 3D: grazie a questa tecnologia, l'imballaggio può essere stampato completamente o parzialmente intorno al prodotto, in modo da utilizzare solo il materiale necessario e ridurre al minimo l’uso della plastica.
- Materiali a base di cellulosa: la cromatogenia rende qualsiasi prodotto a base di cellulosa permanentemente idrofobo, proteggendo il prodotto senza sacrificare la sostenibilità.
- Fibra stampata: questo metodo consente la personalizzazione con diversi materiali, inchiostri e lacche, rimanendo riciclabile e senza sprechi.
- Cartone d’erba: alternativa agli imballaggi in plastica è riciclabile e compostabile al 100%, con l’ulteriore plus della lavorazione delle materie prime priva di sostanze chimiche.
- Packaging piantabile: la carta da seme completamente biodegradabile viene creata utilizzando carta riciclata e semi selvatici; quando l'imballaggio raggiunge la fine del suo ciclo di vita, può essere piantato per far crescere nuova vita.
- Letame di mucca: partendo dal letame di mucca è possibile produrre imballaggi privi di plastica.
- Carta d’ostrica: realizzata con prodotti di scarto riciclati, la carta d’ostrica è ottenuta da residui di scarto del processo di produzione della pelle.
- Plastica di mais: completamente biodegradabile, questo materiale è stato utilizzato per produrre materiali di imballaggio come i sacchetti per alimenti in alternativa alla plastica.