La 52esima edizione di Vinitaly, una delle più importanti esposizioni vinicole del mondo, quest'anno ha visto la partecipazione di più di 120 espositori provenienti da 143 paesi. L'evento, iniziato con Operawine, gli Oscar del vino italiano nel mondo, ha premiato 107 dei migliori produttori italiani selezionati in collaborazione con Wine Spector Magazine. Tra vini iconici come il Sassicaia di Bolgheri, il Barbaresco Sorì Tildìn di Gaja e l'Amarone Capitel Monte Olmi di Tedeschi, moltissimi produttori italiani - soprattuto dal Veneto, Piemonte e dalla Toscana - si sono dati appuntamento a Verona per un evento sempre più proiettato al mercato americano.
Successivamente i fortunati ospiti che hanno preso parte alla cena di gala, hanno potuto assaggiare la leggendaria cucina del maestro Gualtiero Marchesi, messa a punto dallo chef Davide Oldani alle Gallerie Mercatali, pasteggiando con un prosecco prodigioso: il Carpenè Malvoti, che produce vini da oltre 150 anni.
Se vi siete lasciati sfuggire l'occasione di fare un salto a Vinitaly, ecco alcuni dei momenti salienti dell'edizione di quest'anno.
VINI BIOLOGICI E SOSTENIBILI
Da un lato Vinitalybio, Vivit e il Fivi si sono concentrati sui produttori di vini naturali e biologici, nonché sui vini dei produttori indipendenti, molti produttori hanno approfondito il concetto di sostenibilità, ribadendo come il vino sostenibile non sia solo una moda passeggera, ma un punto di partenza destinato a duare nel tempo. Forse non lo sapevate, ma l'Italia è un il più importante e attivo produttore di vini naturali e biologici, esportati per la maggior parte nel Nord Europa, soprattutto in Germania.
EUROPA DELL'EST
Quest'anno Vinitaly ha ospitato - tra gli altri - per la prima volta alcuni produttori di vini ancora poco noti come l'Etiopia, la Danimarca e Santo Domingo. Numerosi infatti le degustazioni di vini provenienti dalla Croazia, dall'Ucraina e dall'Ungheria che hanno messo in luce l'interessante nouvelle vague del vino est-europeo. Con alcuni focus sulle Malvasie e i vini da dessert dalla Croazia, i vini frizzanti e brandy dall'Ucraina del sud, i vini vulcanici del Balathon (Ungheria) e il Juhfark del Samlo, Vinitaly quest'anno è stato un evento poliedrico e cosmopolita.
LE DONNE NEL VINO
Il vino prodotto dalle donne hanno avuto momento dedicato in un seminario condotto da Cathy Huyghe, la fondatrice di Enolytics. Omaggiati l'Elderton Ode to Lorraine del 2014 (Barossa), il Riesling di Sofia Thanisch (Germania) e il LaRue della Costa Sonoma. Interessanti anche i dibattiti sul tema delle donne (consumatrici e produttrici di vino) e sul vino in Asia. Inoltre, Le Donne del Vino quest'anno ha festeggiato i suoi primi 30 anni di attività.
ROSÉ
Altro trend che sta crescendo in maniera esponenziale è quello dei vini rosé, soprattutto tra i millenia. Largo quindi a degustazioni di vini frizzanti e fermi dall'Italia, a sottolineare il potenziale che si cela dietro il movimento "Drinkpink", non solo prodotti con i canonici Pinot Noir e Chardonnay, ma anche partendo da uve locali. Gli amanti del rosa hanno avuto l'opportunità di assaggiare anche un altro vino particolarmente interessante, il cannonau rosé Nudo dell'azienda sarda Siddùra.
BIRRA ARTIGIANALE
Anche se il vino è il tema centrale di Vinitaly, anche la birra artigianale ha avuto il suo momento aureo all'interno della manifestazione. In particolare, la birra artigianale ha riscosso successo (e attenzione) all'interno del Sol & Agrifood Area, l'esposizione agricola ospitata all'interno della fiera. In particolare, birre d'uva e le birre affinate in botte di Baladin, servite in bicchieri di vino, hanno ribadito ancora una volta lo stretto legame che intercorre tra il mondo della birra e del vino.
MENU SOSTENIBILI
Nemmeno l'alta cucina è stata trascurata a Vinitaly. Ed è stato proprio Ristorante d'Autore a servire un menu speciale a cura di alcuni top chef italiani, tra cui Enrico Bartolini del Mudec a Milano, Nicola Locatelli de I Castagi di Vigevano e Daniel Canzian dell'omonimo ristorante milanese, a rotazione per tutta la durata della manifestazione. Fil rouge delle loro creazioni culinarie i quattro elementi, a sottolineare ancora una volta come il fattore ambiente sia uno dei punti chiave di Vinitaly.
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