Foto: Courtesy of Capasanta

Acquasantissima, il gin tonic all’acqua di mare di Capasanta a Pompei

Name: Acquasantissima, il gin tonic all’acqua di mare di Capasanta a Pompei
Yield: 1
Cuisine: Mediterranea
Ingredients: Gin; Succo di Limone; Sciroppo di Zucchero; Acqua di Mare; Acqua

10 Giu 2024

Claudia Concas

Giornalista

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Difficoltà

Facile

Tempo totale

5MIN

Cucina

Mediterranea

Ingredienti

Gin: Acquamaris

Succo di Limone: Costa d'Amalfi

Sciroppo di Zucchero

Acqua di Mare: Distillata sarda "Marentia"

Acqua: Brillante Sanpellegrino

Capasanta non è un locale di pesce, ma un locale di mare. Lo dimostrano i piatti, i vini affinati in mare e il famosissimo Acquasantissima, il gin tonic all’acqua di mare.

Acquasantissima è il gin tonic ideato da Capasanta Restaurant & Cocktail Bar a Pompei. Cos’ha di speciale? È preparato con gin di altissima qualità e acqua di mare. Capasanta non è un locale di pesce, ma di mare. Qui si parla di mare in tutte le creazioni: pane all’acqua di mare, vini affinati in mare, piatti di mare e, naturalmente, gin all’acqua di mare.

L’idea di Acquasantissima nasce dall’intuizione di inserire il mare nel gin tonic, drink simbolo della miscelazione contemporanea. Il drink è sapido, dolce, acido: ha tutti gli elementi per essere definito un grande cocktail. Come si abbina? È perfetto con i crudi di pesce. Capasanta ha aperto due anni fa e il successo è stato così immediato che da poco tempo c’è una nuova apertura in Costiera Amalfitana.

Scopri come viene preparato il famoso gin tonic Acquasantissima.

Preparazione

01.

Riempite il tumbler di ghiaccio.

02.

Aggiungete tutti gli ingredienti ad esclusione dell’acqua brillante e mescolate con un barspoon.

03.

Completate con l’acqua brillante e decorate con una fettina di limone di Amalfi e qualche fogliolina di menta.

04.

È ottimo se abbinato a crudi di pesce.

10 Giu 2024

Chi è

Nata a Milano in una calda notte del luglio 1983, sviluppa sin da bambina uno spiccato interesse verso il buon cibo: da sempre è la cucina la sua stanza preferita, dove non risparmia ai genitori preoccupazioni a seguito di esperimenti culinari da “enfant terrible”.

La vita scorre e le passioni aumentano: scrittura e cibo sono impulsi istintivi, nel 2010 si iscrive a una scuola di chef, cura la rubrica di cucina di una piccola testata locale e frequenta seminari di scrittura creativa per migliorare tecnica e metodo.

Oltre che con Fine Dining Lovers collabora con altri food blog, oltre a curare il proprio. Il suo pensiero sul food writing è molto chiaro: “La cosa bella è che si può scrivere con la bocca piena”.

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