Sorry, you need to enable JavaScript to visit this website.

Mangiare bene con Milano sullo sfondo: gli indirizzi da non perdere appena fuori dai confini cittadini

Mangiare bene nell'hinterland: indirizzi da non perdere fuori Milano

Foto courtesy Koinè

Mangiare bene con Milano sullo sfondo: gli indirizzi da non perdere appena fuori dai confini cittadini

Hinterland superstar: scopri la nostra selezione di ristoranti top appena fuori dal capoluogo. Piccole eccellenze dal buon rapporto qualità-prezzo, tutte da provare
18 Marzo, 2025

Hinterland, questo sconosciuto. Spesso, siamo troppo concentrati sul centro di Milano e sulla sua proposta gastronomica. A volte, però, basta uscire dalle rotte note e andare oltre i confini metropolitani per scoprire ristoranti fuori città eccezionali. Indirizzi top di provincia, a meno di 30 chilometri dal centro, raggiungibili in circa mezz’ora d’auto (o poco più). Alcuni luoghi rappresentano già una certezza per chi è della zona, ma meritano di essere scoperti da tutti: vale la pena provarli per un pasto memorabile, magari in abbinamento a una gita fuoriporta. In alcuni casi, la proposta è degna di un ristorante stellato, ma si spende qualcosa in meno, a parità di offerta. Scoprite qui di seguito la nostra selezione di ristoranti fuori Milano da non perdere. 

Pomiroeu

Seregno per molti foodies fa rima con Pomiroeu. Questo è il nome del ristorante che lo chef patron Giancarlo Morelli ha fondato nel 1993, in un'antica corte dell’800. Un indirizzo longevo, che resiste alle stelle e alle mode che passano, perché basato su un’arte vera e autentica: una cucina contemporanea che non abbandona mai il riferimento della tradizione, coccolando il palato in maniera intelligente. Il must da assaggiare? Il Riso selezione Carnaroli alla ricotta di bufala affumicata con tartare di gamberi rossi e tartufo nero, colatura di alici, nominato “Risotto dell’anno 2009” al concorso Premio Gallo. Preparatevi a mangiare uno dei migliori risotti della vostra vita.

Il Moro

Restiamo in Brianza e andiamo a Monza, per un altro longevo indirizzo che vale la pena scoprire: Il Moro. Qui i fratelli Butticè accolgono gli ospiti in un locale declinato nelle tonalità chiare e rilassanti del tortora e del bianco. E propongono una cucina che interpreta la cultura gastronomica siciliana in chiave contemporanea e raffinata. Nel percorso dedicato ai sapori mediterranei, ma anche negli amuse bouche e nella piccola pasticceria, non mancano i riferimenti alle ricette dell’isola, dalla caponata alle panelle. Da non perdere riletture ittiche interessanti come Sgombro, mandorla, caffè e menta o i Paccheri Senatore Cappelli con gambero rosso di Sicilia e crema di pistacchio di Raffadali, dop di recente istituzione che arriva proprio dal paese di origine dei Butticè, in provincia di Agrigento.

Asina Luna

Lo sapevate che a Peschiera Borromeo si mangia una delle migliori bistecche del mondo? Negli spazi accoglienti di Asina Luna, il locale di Riccardo Succi, segnalato in posizione n. 58 da World's 101 Best Steak Restaurants e presente anche in altre classifiche a tema, come quella delle migliori 50 steakhouse italiane del sito Braciamiancora. La carne qui è un must imperdibile: oltre a offrire un prodotto di alta qualità, il patron fa tanta ricerca. Suo il brevetto della Da Màr, la prima carne al mondo frollata nell’acqua di mare. L’ultima novità? La TaStaek, l’elaborazione di uno schema dedicato agli aromi della carne, messo a punto con il sommelier di casa. “Ho assaggiato tante bistecche, ecco perché ho deciso di creare qualcosa simile alla ruota del vino, intercettando gli aromi della carne che si sentono al naso e al palato: si va dalle note di frutta secca al fungo, dal miele al sottobosco, alla pietra focaia”, spiega il patron. Nello schema di Succi la carne è suddivisa tra cruda e cotta e analizzata in termini in termini olfattivi e gustativi. Lo schema viene presentato al tavolo, per una degustazione inedita.

Koinè

Ci spostiamo al Koinè di Legnano, il ristorante di uno chef patron giovane e intraprendente, Alberto Buratti. Dopo diverse esperienze formative, nel 2014 ha deciso di tornare a casa e di aprire qui, in provincia, uno spazio dove il cibo potesse parlare un linguaggio globale, superando i particolarismi. Il posto perfetto dove provare l’esperienza della cucina d’autore concepita da un giovane con i piedi ben saldi a terra. La proposta spazia dai signature ai piatti di ispirazione tradizionale, passando per il menu vegetariano, 1 mq d’orto, molto apprezzato dai clienti per la sua versatilità: le materie prime cambiano in base alla cadenza naturale dei periodi di maturazione. Perché si chiama così? In un ideale metro quadrato di orto, lo chef cerca di usare tutto ciò che la natura regala, dal sottosuolo fino “al cielo”.

Antica Osteria Magenes

Siamo in aperta campagna, a Barate, frazione di Gaggiano. Qui, in un’antica casa ristrutturata, con tanto di giardino per cenare all'aperto, si trova l’Antica Osteria Magenes, oggi diretta da Dario Guidi Magenes. Lo chef patron ha ereditato un dna importante: ad avviare l’attività a inizio ‘900, infatti, furono i suoi antenati, i fratelli Carlo e Arturo Magenes, uno commerciante di bestiame e l'altro macellaio, che all’epoca gestivano una macelleria con locanda. Negli anni lo spazio è cambiato, attraversando le epoche e gli avvenimenti: da locale di riferimento del paese, il primo ad avere il telefono, oggi è diventato un indirizzo gastronomico molto amato, segnalato dalle principali guide di settore. Uno spazio che ci ricorda quanto siano importanti i ristoranti di provincia, anche per la funzione sociale che assolvono. Nel menu è presente la tradizione, ma riletta con tocchi moderni. 

Antica Trattoria del Gallo

Restiamo nel parco agricolo sud di Milano, dove un altro indirizzo da non perdere è l’Antica Trattoria del Gallo. Un locale storico, che da oltre cento anni propone una cucina lombarda tipica, fedele alla cultura locale. Qui si viene per respirare l’atmosfera di campagna, immersi in un ambiente rustico, dal mood decisamente rétro. Il posto perfetto per una fuga dalla città, magari durante la bella stagione, quando vale la pena prenotare un tavolo all’aperto, sotto il glicine secolare o sotto la vite, per mangiare classici come il risotto giallo, la costoletta alla milanese, oltre al mitico pollo alla diavola, definito dal Gambero Rosso “il migliore della Lombardia”. 

081

Non solo casello (e castello): a Melegnano può valere la pena fare una gita o una deviazione per assaggiare un’ottima pizza contemporanea, quella firmata da 081. Il locale è nato nel 2017 da un’idea di Davide e Francesco Saggese, due fratelli originari di Torre Annunziata, dove hanno trascorso i primi anni della loro vita per poi trasferirsi a Milano. Uno spazio moderno, dove sono protagoniste ottime pizze preparate con lievito madre, farina macinata a pietra e ingredienti genuini, prevalentemente napoletani. Gli impasti lievitano dalle 24 alle 36 ore, per una pizza leggera e digeribile. Si inizia con gli sfizi di impronta partenopea e si chiude in dolcezza, con i dessert che sono sulla stessa lunghezza d’onda, dal babà alla pastiera. 

Mu Fish

Si trova a Nova Milanese il ristorante Mu Fish, indirizzo brianzolo cugino del milanese Mu dim sum. Qui si viene per provare una cucina giapponese contemporanea dal buon rapporto qualità prezzo. Oltre alle proposte nipponiche tradizionali, non mancano creazioni originali, che nascono dall’incontro tra Oriente e Mediterraneo. Uno spazio moderno, che si distingue dal 2017 per per la cucina proposta, ma anche per il design degli interni. La location è molto bella: l’atmosfera qui è piacevolmente rilassata, con elementi che rimandano alla natura, al legno e alla pietra. Il luogo perfetto per esplorare l’Oriente e la sua cultura in tutta le sue forme.

Macelleria Motta

Per gli amanti della carne, Bellinzago Lombardo è una destinazione nota. Qui si viene per mangiare le proposte della Macelleria Motta, un indirizzo che conosciuto per la sua filiera controllata di capi allevati in Piemonte. La carne di Sergio Motta si può ammirare nel frigo vetrina che accoglie gli ospiti e viene sottoposta anche a lunghe frollature, ma non rappresenta l’unica offerta gastronomica: ci si può lanciare sugli ottimi salumi della casa, autoprodotti e stagionati, dalla bresaola al prosciutto crudo 36 mesi, al prosciutto cotto al forno. Da non perdere l’hamburger o la carne di manzo cotta dentro il grande camino: uno lungo spiedo che gira lentamente, per ore e ore.