Manca poco alla finale regionale di S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2022-2023. L’evento si svolgerà a Milano il 28 gennaio nello “Spazio Arena”, nel corso di Identità Golose 2023, il Congresso internazionale di cucina e pasticceria d’autore, che come di consueto si terrà al MiCo. I dieci finalisti italiani, seguiti dai loro mentori, sono pronti a sfidarsi per accedere alla Grand Finale del 2023 e conquistare il prestigioso titolo. In vista della finale italiana del 28 gennaio, conosciamo meglio i talenti under 30 con i rispettivi chef mentor: oggi vi presentiamo la finalista Maria Chiara Brannetti e il suo mentor Vincenzo Dinatale. Due volti che forse qualcuno ricorda dalla scorsa edizione della competition: entrambi, infatti, partecipano per la seconda volta come young chef e mentor a S.Pellegrino Young Chef Academy.
Maria Chiara Brannetti, young chef
Nata a Cerveteri, Maria Chiara Brannetti, 28 anni, ha frequentato l’istituto alberghiero di Amatrice e si è diplomata a Fiuggi, all’istituto Michelangelo Buonarroti. Ha mosso i primi passi in cucina al Grand Hotel de la Minerve a Roma, ma la voglia di conoscere il mondo era troppa: ha fatto le valigie destinazione Inghilterra prima, Olanda poi, per crescere sia a livello professionale che personale. La prima esperienza in un ristorante stellato è stata con lo chef Sebastiano Lombardi a Il Pellicano di Porto Ercole, poi ha seguito per due anni lo chef Vincenzo Dinatale, suo mentor, a La Maison Gourmet di Parma. Con lui ha avuto modo di mettersi alla prova e incrementare le proprie abilità e capacità e ha partecipato a S.Pellegrino Young Chef Academy 2019, dove è giunta in finale. “Avevamo entrambi voglia di rifare il concorso, abbiamo lavorato insieme per tanto tempo e, alla fine, lui c’è sempre: è il mio mentore”, spiega. Oggi è la chef alla guida di Six Loft a Ladispoli, vicino casa.
Maria Chiara si ripresenta a Spyca 2022-23 con un signature dish chiamato Lamb in trap, ossia Agnello in gabbia. “Con questo piatto ho voluto rappresentare il tema della violenza sulle donne, che è sempre molto delicato. Durante il periodo di emergenza covid si è visto quanto sia aumentata la violenza domestica: la donna è rappresentata dall'agnello che è in gabbia, e che non ha modo di uscire da questa situazione. È un qualcosa che a me ha messo tanta ansia e paura, ho cercato di rappresentare questa condizione, senza mancare di rispetto a ciò che è realmente. Per fortuna non ho idea di quello che significhi, ma mi sono immedesimata a chi vive tale condizione e sono sensibile al problema, anche perché la violenza sulle donne è ovunque, non solo dentro casa; c’è al lavoro, a me per esempio è capitato di vivere un po’ di discrimanzione perché ero donna, ti fanno sentire l'anello debole: sono cose che pesano a livello emotivo, così come pesa prendere la metropolitana da sola la sera”, spiega Maria Chiara. Cosa ha imparato dalla precedente partecipazione alla competition? “Questa volta voglio godermi di più Spyca, la volta scorsa ero molto agitata: è una bella esperienza, un’occasione importante, e vorrei viverla in maniera più serena, è un’avventura che ti arricchisce sempre in qualche modo”.
Vincenzo Dinatale, mentor
“Nel bene e nel male ho dato la vita per questo lavoro, ricevendo tante soddisfazioni, ma con altrettanti sacrifici e privazioni. Ho amato la cucina sin da bambino, la domenica mattina mi svegliavo presto per cucinare con mia mamma, ho ricordi bellissimi di momenti passati in cucina con lei preparando la besciamella o il ragù”, racconta Vincenzo Dinatale, chef da 22 anni, che per la seconda volta sarà mentor di Maria Chiara Brannetti a Spyca (in totale ha partecipato a tre volte alla competition, la prima da concorrente). Come lui stesso narra, senza il minimo dubbio se fosse o meno la scelta giusta per lui, da ragazzo si è iscritto alla scuola alberghiera e da lì è iniziato il suo percorso. Il suo mentore è stato Sebastiano Lombardi, con cui, tra le altre cose, ha diretto la cucina stellata de Il Pellicano di Porto Ercole per tre anni. Prosegue la sua avventura professionale in Spagna. “Le esperienze spagnole ad Aponiente e a El celler de can Roca mi hanno aperto la mente, insegnato le tecniche più estreme e fatto conoscere il pensiero di cucina di vari popoli, grazie al fatto che lavoravo con gente che veniva letteralmente da ogni parte del mondo”, ricorda. Altri chef che gli hanno insegnato tanto sono stati Enrico Bartolini, Mirto Marchesi, Giorgio Pini e Salvatore Bianco. Ed eccolo al timone della cucina de La Maison Gourmet a Parma, poi a Villa Domizia in Toscana, quindi in una struttura in Svizzera. Oggi lavora come executive chef di un gruppo che ha diversi locali, tra cui Ognissanti, e un hotel sul porto di Trani con il ristorante gastronomico Luce, già segnalato in diverse guide gastronomiche.
“Maria Chiara mi raggiungerà nel ristorante dove lavoro a Trani, per fare le ultime prove prima della finale: abbiamo programmato un paio di incontri, in modo da mettere a punto il piatto. Quello che mi ha dato l’esperienza precedente è capire dove spingersi per ottenere un risultato: come preparare un piatto da gara e come affinarlo, capire le tecniche da usare e imparare a gestire i tempi”, commenta Dinatale, alla sua terza esperienza a Spyca. “Maria Chiara è molto forte sui tempi ora, l’altra volta abbiamo faticato di più. Inoltre ora è molto più rilassata, aveva tanta ansia da prestazione alla scorsa edizione. Avevamo entrambi voglia di ritornare a Spyca, con una nuova consapevolezza: voglio vivere appieno questa esperienza, ora che so come affrontarla”, conclude.