Il Palazzo dei Congressi dell’Eur non basta più. Era questo il commento che serpeggiava – già prima dell’inaugurazione – nella due giorni di Roma Bar Show, la kermesse a tutta mixology che si è svolta nella capitale il 29 e 30 maggio. La fiera italiana della bar industry che a Roma ha trovato la sua destinazione ideale è talmente cresciuta in tre anni che il compito per l’edizione dell’anno prossimo è trovare una nuova location.
I numeri del format ideato nel 2019 da Andrea Fofi, Fabio Bacchi, Giuseppe Gallo e The Jerry Thomas Project (Alessandro Procoli, Antonio Parlapiano, Leonardo Leuci, Roberto Artusio) parlano da soli: oltre 14.000 ingressi (10 mila l’anno precedente), con 220 aziende partecipanti e oltre 100 ospiti internazionali.
Roma Bar Show Awards, un altro scudetto per il Napoli
E se la manifestazione a tutta mixology è giunta al terzo anno, va detto che è il primo anno che gli organizzatori fanno una specie di bilancio del meglio del mondo della miscelazione, conferendo i Roma Bar Show Awards, ovvero i premi alle eccellenze italiane nell’industria dei bar.
Diversi i riconoscimenti assegnati, ma val la pena citare soprattutto il premio alla carriera assegnato alla memoria storica del bartending, Mauro Lotti, nonché il Best Italian Cocktail Bar, premio consegnato da Camilla Cancellieri di Perrier all’Antiquario di Napoli e il Best Italian Bartender, che Micaela Pallini ha consegnato a Vincenzo Pagliara, di Laboratorio Folkloristico di Pomigliano D’Arco. In pratica una doppietta che, dopo lo scudetto 2023, porta altri due riconoscimenti a Napoli, dove il fermento in ambito miscelazione è sempre più percepibile.
In occasione del Bar Show, anche Italicus e Diageo hanno scelto di svolgere le loro finali nazionali a margine della manifestazione. La sfida di Italicus “Art of Italicus Aperitivo Challenge 2023” è stata vinta da Fabrizio Candino, bartender siciliano che meglio di tutti ha intepretato con il rosolio di bergamotto la sua idea di aperitivo ispirato all’arte. La World Class di Diageo ha invece incoronato Michele Filip come best bartender italiano e sarà lui a rappresentare il tricolore nella finalissima in Brasile.
Donne al bancone, sostenibilità e bere responsabile: i temi caldi del Roma Bar Show
Decine le masterclass, i seminari e le presentazioni che si sono avvicendate fra le aule, gli stand e il gran palco del Palazzo dei Congressi in questi giorni. E tante le tematiche sul piatto. Emerge la voglia di affermare la parità di genere, con la presenza sempre più massiccia di barlady che conquistano non solo i banconi, ma anche la loro responsabilità. A raccogliere la sfida è stata Micaela Pallini, alla guida della storica azienda laziale, che ha lanciato il progetto “Women Do it better. Or Not?”, che a partire da Roma Bar Show ha portato barlady del calibro di Giulia Cuccurullo dell’Artesian Bar di Londra ad essere protagoniste di un collettivo tutto al femminile.
La sostenibilità è stato un altro imperativo del Roma Bar Show, che ha promosso una partnership con Atac, la società dei trasporti capitolina, per spingere a utilizzare il più possibile i mezzi pubblici per giungere alla manifestazione (scelta green e responsabile considerato il tasso alcolico medio), ha pensato per la manifestazione all’uso di materiali il più possibile green e ha promosso seminari sul tema per “catechizzare” i bartender al no waste.
L’importanza crescente dei prodotti “zero”
Il bere “senza”, a bassa gradazione alcolica o low fat è stato un altro dei temi sul piatto. Più che nei seminari è girando per la fiera che si poteva percepire l’importanza del bere senza e la crescita dei prodotti “zero” (alcol e zucchero). Il traino è arrivato dalle toniche, che dopo la moda del Gin Tonic sono cresciute esponenzialmente nelle vendite e nella presenza nei bar.
Quindi la diffusione del bere “leggero” è diventato un tema preponderante nel mondo dei bar: in carta oggi non può mai mancare uno spazio dedicato ai long drink, siano essi “allungati” con toniche, succhi o semplicemente con acqua. Quindi l’esigenza del bere a zero alcol e zero zucchero: il numero dei prodotti “senza” cresce e diventa sempre più consistente e rilevante dietro ai banconi, rispondendo a un trend sempre crescente di attenzione alla salute e alle esigenze di tutti.
Food&beverage: il pairing diventa sempre più un imperativo
Per gli stand del Roma Bar Show si è visto perfino Carlo Cracco, invitato da Velier fra gli ospiti della sua serie di appuntamenti food&beverage. Sanpellegrino ha invece affidato a Dom Carella di Carico di Milano (vincitore del premio Best Food Program ai Roma Bar Show Awards) il compito di spiegare i rudimenti del food pairing a un pubblico di addetti ai lavori. Per il bartender di origini lucane, “c’è del cibo che serve a sostenere la bevuta e c’è del cibo che va ad abbinarsi al beverage. Il pairing è un’arte, non è scienza”.