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Una cena che nutre l'anima lancio

Una cena che nutre l’anima: S.Pellegrino e Food for Soul raccontano la bellezza dei Refettori italiani

Da
Fine Dining Lovers
Redattore

Quattro giovani chef di S.Pellegrino Young Chef Academy hanno lasciato per un giorno la comfort zone delle cucine dei loro ristoranti e sono andati a cucinare in quattro luoghi particolari, i Refettori italiani di Food for Soul.  

Dove ingredienti ordinari, ovvero rimanenze alimentari o prodotti vicini alla data di scadenza, vengono trasformati in piatti straordinari. Dove le braccia della brigata e del servizio sono quelle dei volontari. E dove gli ospiti sono persone vulnerabili, che per lo spazio di una cena si sentono “visti”, accolti ed accuditi.

Ogni Refettorio è gestito in collaborazione con un partner operativo locale, che coordina
quotidianamente le attività e accoglie la comunità attraverso il servizio e l’ascolto.

Così le porte dei Refettori si sono aperte a Modena, Bologna, Napoli e Milano per una collaborazione tra i resident chef e i ragazzi della S.Pellegrino Academy, che per una sera li hanno accompagnati nella creazione di un menu creativo e nutriente. 

A Modena è toccato a Josefina Zojza, vincitrice italiana del premio S.Pellegrino for Social Responsibility della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2024-25,  affiancare il resident chef Fabio Ingrao; a Bologna il padrone di casa chef Pasquale Valente ha invece accolto Lorenzo Manosperti, vincitore italiano del premio Acqua Panna for Connection in Gastronomy della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2024-25; poi a Napoli la resident chef Sabrina Russo ha lavorato a quattro mani con Alessio Magistro, vincitore italiano del Fine Dining Lovers Food for Thought Award della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2024-25; e infine a Milano lo chef Paolo Griffa, 1 stella Michelin e già finalista italiano della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition nel 2015, ha cucinato un menu d'autore con la chef resident Anna Cavallari.

Quattro esperienze umane e professionali che hanno lasciato un segno negli chef ospiti. I ragazzi, in cambio, hanno lasciato in dono le ricette ideate e preparate durante la serata, per poter essere riprodotte anche in altre occasioni. 

Un regalo che Fine Dining Lovers fa, a sua volta, alla sua community: troverai infatti le ricette nella pagina dedicata al progetto, insieme ai videoreportage delle quattro serate e alle parole che ti faranno conoscere più da vicino tutti i protagonisti di questo gemellaggio.

Conosci Food for Soul

C’è un’idea semplice ma rivoluzionaria dietro Food for Soul: il cibo e la cultura hanno il potere di trasformare. Non solo il corpo, ma anche la dignità, la comunità e il futuro. Avviata nel 2015 dallo chef Massimo Bottura e dalla moglie Lara Gilmore, l’associazione no-profit è nata per combattere lo spreco alimentare e l’isolamento sociale, mettendo al centro il potere della bellezza, il valore dell’ospitalità e la qualità delle idee.

Tutto è cominciato con il Refettorio Ambrosiano a Milano durante Expo 2015, un progetto nato come temporaneo. Da lì, invece, Food for Soul ha costruito un movimento globale: Londra, Parigi, Rio de Janeiro, Ginevra, San Francisco, Harlem, Merida, Sydney, in aggiunta ai refettori italiani hanno aperto le porte dei loro Refettori, spazi in cui chef di fama internazionale e locali cucinano pasti nutrienti con ingredienti recuperati, destinati altrimenti a essere scartati. E così i Refettori sono diventati luoghi di bellezza, arte e ascolto.

Food for Soul Intervista a Lara Gilmore

Entra nella famiglia di Food for Soul

Dietro ogni piatto c’è il lavoro delle aziende che donano, ma anche la creatività e la dedizione di centinaia di volontari, il cuore pulsante di Food for Soul: ci sono i cuochi, ma anche studenti, pensionati, persone comuni che scelgono di offrire il proprio tempo per servire un pasto caldo, una parola gentile, un sorriso. Il volontariato qui non è beneficenza, ma scambio autentico, una rete di relazioni che restituisce senso e umanità a chi serve e a chi riceve.

Diventare volontario è semplice e significativo. Basta visitare il sito di Food for Soul, scegliere un progetto attivo nella propria città o in una delle città coinvolte nel mondo e compilare il modulo dedicato. Non servono competenze particolari, solo il desiderio di agire e fare la differenza.

Chiunque, poi, può contribuire: con una donazione singola o ricorrente, si può sostenere la creazione di nuovi refettori, l’acquisto di attrezzature, la formazione dei volontari, i programmi educativi per le comunità. Anche le aziende possono affiancarsi al progetto con donazioni di cibo o fondi, condividendo valori comuni di sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale. 

Food for Soul ci ricorda che ogni gesto ha valore. Che un pomodoro un po’ troppo maturo può diventare una zuppa deliziosa. Che nessuno dovrebbe sentirsi invisibile. E che, come ripete spesso Bottura, “cucinare è un gesto d’amore”.

Un solo piatto può non cambiare il mondo. Ma può cambiare una giornata. E, a volte, basta quello per fare una rivoluzione.

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