Dove mangiare a Trastevere: 5 ristoranti
Foto courtesy Checco er carrettiere
Dove mangiare a Trastevere: 5 ristoranti
Non si può dire di essere stati a Roma se non si trascorre almeno una serata a Trastevere.
Chiamata “er core de Roma”, è un antico rione lastricato di sampietrini, con vicoli suggestivi,
palazzine basse spesso ricoperte di rampicanti, ma soprattutto un concentrato di locali di ogni
genere. Ma sono soprattutto le trattorie a rendere l’atmosfera speciale: anche se apparentemente
è un piatto uguale a come potrebbe essere cucinato in qualsiasi strada di Roma, mangiare una
carbonara o un’amatriciana a Trastevere ha tutto un altro sapore. Attenzione, però, alle numerose trappole per turisti. Per aiutarti a orientarti nella scelta, ecco 5 indirizzi sicuri, testati e certificati anche dalle più importanti guide gastronomiche.
Checco er carrettiere
Foto courtesy Checco er carrettiere
Avete presente la foto di Gianni Minà con Sergio Leone, Muhammad Alì, Roberto De Niro e Gabriel Garcia Marquez? Beh, è stata scattata proprio qui, la trattoria dove il giornalista riunì questa celebre compagnia. Checco er Carettiere è uno degli indirizzi più antichi e veraci di Roma, giunto alla terza generazione, a forza di amatriciane e non solo. Siamo a un passo da piazza Trilussa, qualche tavolo fuori sui sampietrini e una sala in cui fa bella mostra l’antico carretto che dà il nome al locale. Checco è infatti il capostipite della famiglia, che iniziò con il commercio del vino e dei prodotti dei Castelli, che portava in città con il carretto di cui sopra. Da lì all’osteria il passo fu breve, con una vera e propria svolta negli anni Cinquanta, quando Checco divenne uno dei ristoranti di riferimento della Dolce Vita, come testimoniano le foto alle pareti. Si comincia con i fritti, dal carciofo alla giudia al fiore di zucca fritto, si continua rigorosamente con un primo piatto romano e – se ci entra – non mancano gustosi secondi come la trippa alla romana, i saltimbocca e l’abbacchio.
Eggs
Foto courtesy Eggs
Questo indirizzo non è storico, ma in pochi anni è riuscito a diventare il punto di riferimento cittadino per uno dei piatti più iconici della cucina romana (benché non sia certo il più antico). Si chiama Eggs, perché la chef Barbara Agosti, che romana non è bensì ligure, ha pensato di fare la sua personalissima ode all’uovo (in tutte le sue forme, caviale incluso). E quale piatto più rappresentativo a Roma a base di uova, se non la carbonara? Da Eggs trovi addirittura la carta delle carbonare, nonché il divertentissimo Strapazzo: lo stecco di carbonara che sembra un gelato a stecco, impanato e fritto. La chef l’ha anche portato a Masterchef qualche anno fa.
Pro Loco Trastevere
Foto courtesy Pro Loco Trastevere
Pro Loco Trastevere nasce da una costola di Dol, che vuol dire Denominazione di origine laziale, ed è questo il vero quid in più di questa trattoria: un banco di prodotti selezionati rigorosamente nella regione, dai formaggi ai salumi, passando per olio e prodotti dell’orto, che finiscono direttamente nel piatto e vanno a comporre le ricette della tradizione e non solo che popolano il menù. Oltre ai vini, anch’essi selezionati sul territorio con cura. A fare tutto il resto è l’amore, perché a scegliere i prodotti è il bravo oste Vincenzo Mancino, mentre in cucina c’è la moglie Elisabetta, sempre piena di idee. Interessante anche il capitolo pizza, lievitata almeno 48 ore e da qualche tempo anche in versione doppia cottura, fritta e poi al forno. La domenica va in scena il pranzo contadino, con una selezione di piatti che fanno tanto pranzo della domenica casalingo.
Osteria della trippa
Foto courtesy Osteria della Trippa
Un’altra donna al comando, questa volta da sola, di un locale che è segnalato anche nella Guida Michelin come Bib Gourmand per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo. Eppure Alessandra Ruggeri non si è montata la testa e continua a regalarci il suo one-woman-show quotidiano: lei prepara la linea, quindi supervisiona la cucina anche durante il servizio, che è il momento in cui sta in sala a offrire un’accoglienza sempre spumeggiante. Affidatevi a lei anche per il vino, visto che è sommelier e ha una bella carta di vini laziali. Sicuramente saprà trovare il giusto abbinamento ai suoi piatti di tradizione, con molto quinto quarto (non si chiama Osteria della trippa per caso) e primi romani da
leccarsi i baffi.
Peppo al Cosimato
Foto courtesy Peppo al Cosimato
Anche il pesce, però, vuole la sua parte e Peppo è uno degli interpreti migliori di Trastevere, senza spendere un capitale. Il nome stesso è l’acrostico di Pizza e Pesce Povero: qui si cucina soprattutto il pesce azzurro, dalle alici allo sgombro, dal pesce castagna alla palamita, che arrivano quotidianamente da Anzio, Civitavecchia e dagli altri porti principali del litorale laziale. Non possono mancare alcuni primi piatti della tradizione romana, come il Tagliolino Cozze e pecorino, così come stuzzicano il palato antipasti come il Supplì al pesce povero. Per il capitolo pizze, lievitazione da 72 ore e un menù che va dalle classiche alle gourmet in cui i topping pescano, è il caso di dirlo, anche dalla cucina di mare.