Ristoranti indiani a Roma: 5 indirizzi da non perdere
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Ristoranti indiani a Roma: 5 indirizzi da non perdere
La cucina indiana è considerata tra le più soddisfacenti al mondo. Quel mix di spezie, odori, sapori e colori fa venire appetito anche a chi ha appena mangiato. Trovare dei buoni ristoranti indiani, però, non è sempre facile.
Ecco perché abbiamo pensato di racchiudere qui alcuni dei migliori e più tipici ristoranti indiani a Roma, dall'indirizzo per lo street food a quello elegante.
Pollo tandoori, samosa, Daulat ki Chaat, naan: sono solo alcune delle specialità indiane. Dove assaggiarle? Ecco un piccolo viaggio tra le strade della Capitale, alla scoperta della più autentica cucina indiana.
Venite a conoscere, qui di seguito, i 6 migliori ristoranti indiani di Roma.
Krishna 13
Krishna 13, in una viuzza nella zona di piazza Vittorio a Roma - quartiere etnico per eccellenza - è quello che si può definire il fine dining degli indiani a Roma. L’atmosfera si scontra con il preconcetto di un ristorante indiano all’insegna del pacchiano, e fin dall’accoglienza si capisce che qui dentro non si scherza. La cucina, fatta nella maniera tradizionale, è ripresa da tutte le regioni dell’India. Gli ingredienti sono di qualità. Non mancano, poi, non solo le birre indiane, ma anche una selezione di vini di quel territorio così vasto.
Potete assaggiare l’Est dell’India, con un piatto di Aloo Gobi (patate e cavolfiori fritti con spezie a secco) o il Pesce al Curry, pesce spada fatto con aglio, cipolla e zenzero tuffato in una zuppa di pomodoro. Magari in cui tuffarci dentro dei Bathura, il pane fritto e areoso. E poi il piatto forte, quello che può creare dipendenza: il Pollo Hyderabadi. Questo pollo, fatto con yogurt, cipolle, curry, limone, zafferano e curcuma, e accompagnato da riso basmati e un chutney di menta e labaneh, è il comfort food di cui vorreste innumerevoli piatti, uno dietro l’altro.
L’atmosfera rilassata ma ingessata quanto basta, fatta di arredamenti tradizionali in un’oscurità quasi senza pari, a Roma, unita alla piacevolezza dei piatti, vi regala una serata etnica senza rinunciare all’asticella alta dei migliori ristoranti della città. Pura cucina indiana, ma elegante.
Jaipur
Tra i più noti (a buona ragione) ristoranti indiani di Roma c’è sicuramente Jaipur. Nella Trastevere meno battuta, la vera cucina dell’India nord-occidentale. Questo significa solo una cosa: forno tandoori. Malai Tikka, Jira Aloo (patate al cumino), il Jaipuri Murgh, pollo al curry con burro chiarificato. Potete trovare tutti questi piatti, e altri, cucinati in un tandoori tradizionale.
Jaipur, oltre al menu alla carta, offre la possibilità di due menu degustazione per non dovervi mettere in crisi con la scelta di tanti piatti che vorreste mangiare tutti insieme. Uno dei due percorsi è vegetariano (menzione speciale per le molte pietanze vegetariane, fatte per bene).
Roti e naan, i tipici pani, sono imperdibili, così come lo sono anche la specialità Malai Tikka, pollo marinato con salsa di anacardi e spezie e il Baighan Bartha, purea di melanzane speziate cotte in terracotta.
Con una spesa di circa 25 euro a testa potrete mangiare fino alla giusta sazietà, bene, e godendo del naan affondato nelle salse in cui i le pietanze sono immerse.
Maharajah
Pochi piatti, ma buoni. Maharajah, se passate dal quartiere Monti, accanto al Colosseo, non potete non vederlo. Uno perché è un quartiere bellissimo. Due perché ha accanto un forno, quindi c’è sempre odore di pane sfornato e tre perché l’entrata è di quelle un po’ misteriose che ti fanno venire voglia di entrare.
Qui, regine dei piatti indiani sono sicuramente i Samosa: triangoli di pasta di farina o pasta fillo che racchiudono patate e piselli, oppure carne di agnello. Menzione speciale, tra gli antipasti, al formaggio fresco ricoperto di farina di ceci.
Nei piatti principali invece non si può non menzionare il Garlic Chicken Tikka, pollo disossato e cotto sul carbone e il Pollo Tikka Masala, fatto con una segreta ricetta di spezie e erbe orientali fresche come il coriandolo. Per finire un bel firni, la crema di riso al latte lasciata fermentare.
E ancora, pollo, agnello, ceci, lenticchie, curry che lo staff tiene a spiegare da quale zona dell’India provengono. Un piccolo viaggio di uno degli stati più grandi e affascinanti del mondo, fatto attraverso i piatti e le parole delle persone affabili che li servono.
Himalaya’s Kashmir
Mangiare un ottimo Daal a Roma significa mangiare da Hymalaya’s Kashmir. Nel quartiere etnico dell’Esquilino si mangia, secondo noi, il piatto di migliori lenticchie indiane della Capitale. Con il suo arredamento smaccatamente indiano, completo di tavoli intarsiati, Himalaya’s Kashmir si disitingue per una doppia propsta: qui è possibile assaggiare non solo la cucina indiana più tradizionale, ma anche quella pakistana.
In generale, se siete vegetariani e avete voglia di un buon indiano, questo è il posto giusto: la cottura delle verdure è impeccabile, così come il dosaggio delle spezie. Tutto per modiche cifre che si aggirano attorno ai 20 euro a testa. Il servizio è caldo, mai invadente, i dolci - spesso troppo tralasciati nella scelta in altri ristoranti - sono invece tradizionali e ben fatti. Come il Suji Halwa, per esempio, le polpette di sesamo dolce.
Se cercate qualcosa di poco impegnativo, con un ottimo rapporto qualità-prezzo (a pranzo c’è anche la versione fast food a base di samosa), allora Hymalaya’s è il posto che fa per voi.
Indian Affairs
Indian Affairs è, insieme a Krishna, un altro dei ristoranti finest a Roma. Un luogo dagli arredamenti un po’ Bollywoodiani, fatti di grandi elefanti d’argento e porte dorate, dove le portate sono servite in deliziosi pentolini di rame e la qualità è altissima. Nulla di gourmet, di troppo distante dalla tradizione, ma i Daal e i Tandoori che vi servono hanno la miscela perfetta di spezie: avrete voglia di tornare già il giorno dopo.
L’abbacchio marinato in salsa yogurt naturale con spezie fresche e insalata Tandoori è quasi un obbligo, così come lo sono i gamberi cucinati sul carbone marinati con spezie indiane.
L’atmosfera non è di quelle silenziose, ma Indian Affairs è perfetto se avete voglia di luci, colori, sapori intensi e di una festa continua che parte dai tavoli e finisce sul vostro palato.