Una volta varcata la soglia di New Sporting, l’impressione è quella di entrare in un locale dove la passione per la panificazione si avverte in ogni dettaglio, a partire dal profumo dorato che esce dal forno a legna. Il ristorante si presenta con un ambiente essenziale, dominato da linee pulite e un’atmosfera raccolta, dove la luce calda esalta i toni neutri degli arredi e invita a concentrare l’attenzione su ciò che viene portato in tavola.
Alberto Di Michele guida la cucina con una filosofia che mette in primo piano l’esperienza maturata negli anni e la costante spinta all’innovazione. Per lui, ogni impasto è materia viva: la lunga maturazione, la selezione accurata delle farine e l’attenzione meticolosa ai dettagli tecnici rappresentano non solo un metodo, ma un vero e proprio linguaggio. La pizza che ne nasce si distingue per la texture ben areata, la crosta leggera e croccante e un equilibrio di profumi che emergono con naturalezza, senza mai sovrastare le materie prime utilizzate.
Le combinazioni proposte variano tra abbinamenti classici e tocchi contemporanei, pensati sempre per valorizzare le eccellenze stagionali del territorio. L’occhio si sofferma facilmente sulla tavolozza cromatica dei condimenti: ci si trova di fronte a pizze che invitano tanto all’assaggio quanto all’osservazione, con giochi di verde brillante, punte di rosso acceso e dorature invitanti. Il taglio netto della fetta rivela una mollica soffice e ben alveolata, mentre all’assaggio si percepisce un bilanciamento fra croccantezza e morbidezza che tradisce una tecnica affinata.
Lontano dai formalismi del fine dining, New Sporting ha scelto di concentrare la propria ricerca sulle gestualità essenziali della panificazione e su una selezione di ingredienti che riflettono lo spirito contemporaneo dell’Abruzzo. L’accento è sempre sulla sincerità del prodotto finale, più che sull’effetto scenografico. L’esperienza si sviluppa su un percorso dove la manualità e la precisione sono celebrate nella leggerezza e nella purezza delle preparazioni, restituendo alla pizza il ruolo di protagonista di una narrazione gastronomica che sa evolvere senza dimenticare le proprie radici.