Esperienze diverse e apparentemente lontane tra loro, che si incontrano intorno a un tavolo con lo stesso obiettivo: far crescere la consapevolezza sugli sprechi alimentari nel mondo e condividere azioni concrete per contrastarli.
È tutta qui la potenza della Social Dinner Why Waste?, nuovo format di cena ideato da S.Pellegrino in collaborazione con Food for Soul, organizzazione internazionale fondata da Lara Gilmore e Massimo Bottura per promuovere l’impegno contro lo spreco di cibo.
A Milano, nel ristorante di Identità Golose, gli ospiti – consumatori, brand e noprofit – hanno vissuto in prima persona l’esperienza di una serata in cui il concetto di “zero waste” ha preso vita nel piatto in un menu interamente ideato a partire da ingredienti e prodotti di solito scartati.
Ospite d’eccezione proprio Lara Gilmore, presidente di Food for Soul, che ha spiegato il
senso più autentico dell’organizzazione: trasformare. Non fermandosi agli scarti alimentari che diventano piatti gustosi grazie all’attività dei Refettori in tutto il mondo, ma allargando lo sguardo ai luoghi riqualificati e restituiti alle città, senza dimenticare le comunità che attraverso i Refettori vivono dall’interno un vero cambiamento.
I sei piatti serviti durante la serata sono stati firmati da Karime Lopez, chef di Gucci Osteria
da Massimo Bottura a Firenze, e Sabrina Russo, chef del Refettorio Made in Cloister di
Napoli. Un ristorante stellato il primo, una realtà che ogni giorno con le eccedenze
alimentari prepara pasti sani e gustosi da offrire alle persone in difficoltà il secondo:
contesti che potrebbero sembrare distanti, ma che non hanno impedito alle due chef di
lavorare a quattro mani, condividendo lo stesso obiettivo e portando in tavola la propria e
unica interpretazione.
Gli antipasti, entrambi preparati da Karime Lopez, hanno portato nel piatto le radici
messicane della chef grazie all’utilizzo del merluzzo e in particolare della kokotcha (o
gola), un taglio molto pregiato e tenero ma – almeno in Italia – poco conosciuto e spesso
scartato.
I sapori e l’energia di Napoli sono stati invece il cuore della proposta di Sabrina Russo con una versione gourmet della pasta e patate, oltre che delle polpette. Questo perché, come ha spiegato la chef, la stessa cucina napoletana ha un’origine povera ed è un ottimo esempio per capire come valorizzare tecniche e ingredienti di recupero provando a replicare le ricette anche a casa.
Una sinergia, quella tra le due chef, che non si è fermata alla cucina: al termine della serata Karime Lopez ha accettato con piacere l’invito di Sabrina Russo a raggiungerla a Made in Cloister per condividere un’esperienza nelle cucine del Refettorio di Napoli. Perché, in fondo, non c’è come lo scambio e la condivisione di idee per accendere un cambiamento.