Alla Bufalaccia il racconto della cucina si compie in modo silenzioso ma deciso, affidandosi all’espressione personale di Anna di Lecce, Sergio Messina e Salvo Patanè. Ogni portata si inserisce in una narrazione che privilegia equilibrio e ricerca, dimenticando spettacolarità gratuite. Le tre anime del locale si percepiscono in accostamenti mai banali, quasi si potesse leggere nella composizione dei piatti una discussione continua tra storie, viaggi e tradizioni individuali che dialogano attraverso materie prime scelte senza compromessi.
L’ambiente, essenziale e accogliente, riflette il desiderio di non distrarre dai sapori: la fragranza della base della pizza, il profilo aromatico delle erbe fresche, il tocco deciso di una salsa studiata con cura. La tavola si anima così di dettagli visivi: il verde intenso di basilici appena sfrangiati si accosta ai rossi profondi dei pomodori siciliani, il tutto abbracciato dal candore lattiginoso della mozzarella di bufala.
Secondo la filosofia del trio di cucina, ogni elemento presente in menu ha un ruolo preciso; si tratta di una cucina che rispetta le radici territoriali ma non rinuncia mai alla spinta della contemporaneità. La loro idea di pizza e delle altre pietanze offerte si fonda su rispetto della tradizione e una costante volontà di raffinamento, che passa attraverso tecniche di lievitazione lunghe, lavorazioni mai scontate e una selezione di ingredienti coerente con l’identità del locale.