Una parola, decine di interpretazioni e migliaia di simpatici aneddoti sull’origine di questa parola magica. Tutti ormai conoscono i nomi dei cocktail, le ricette e dove andare a bere i migliori drink ma ancora in pochi sanno da dove questa parola derivi. Difatti, l’etimologia della parola cocktail è tuttora oggetto di grandi dibattiti. C’è chi pensa che sia uno storpiamento del termine latino aqua decocta, ossia acqua distillata, e c’è chi crede, invece, che il termine derivi dal francese coquetier, letteralmente portauovo, quello che il farmacista Antoine Peychaud era solito utilizzare per miscelare liquori ai suoi clienti. Analizzando etimologicamente questa parola, vediamo che si compone della parole cock (gallo) e tail (coda), ragione per cui in molti credono che il suo significato derivi dai combattimenti tra galli che andavano di moda in Europa nelle taverne. Al vincitore, infatti, venivano date in premio le piume della coda del gallo sconfitto oltre a brindare con succhi e liquori. Altri ancora, invece, raccontano di una giovane messicana di nome Xock che servì una bevanda miscelata a degli ufficiali americani, i quali, una volta di ritorno in patria, portarono la notizia di una misteriosa fanciulla che preparava magici intrugli.
Ed è proprio questa ultima leggenda ad essere la più accreditata. Sembra, infatti, che nel 1840 la vivandiera Betsy Floyagan durante la Guerra di Secessione servisse ai soldati una bevanda corroborante realizzata miscelando alcuni distillati. Furono i soldati americani che, vista la colorazione vivace di quella bevanda, le diedero il nome di cocktail.
Ma ci sono anche leggende meno poetiche secondo le quali alcune navi protagoniste di un grave naufragio, riuscirono ad approdare in Sud America e i superstiti festeggiarono lo scampato pericolo mescolando liquori europei con succhi e distillati caraibici utilizzando proprio una coda di gallo. E ancora popolazioni indigene dello Yucatan che preparano bevande elaborate utilizzando un cucchiaio ricavato dalla radice della pianta “coda di gallo”.
Da ultimo, il 24 febbraio del 1951, una commissione dei migliori barman del mondo decise di fissare delle regole di dosaggio, suddividendo quindi i cocktail in gruppi e selezionando i 50 drink più conosciuti e prestigiosi.
Nonostante questa classificazione ogni giorno, grazie all’estro creativo di tantissimi barman vengono alla luce tantissime nuove proposte di cocktail , mixati, serviti e decorati in modi originali e particolari che quotidianamente rendono omaggio al simbolo per eccellenza della mixology.