Sorry, you need to enable JavaScript to visit this website.
Roberta Esposito di Marita

Passione, forza e talento: ecco perché il futuro della pizza è donna

Fare la pizza, per tanto tempo, non è stato considerato un mestiere da donne. Eppure, non mancano affatto quelle che lo fanno particolarmente bene. Ne abbiamo parlato con una di loro, Roberta Esposito, pizzaiola de La Contrada di Aversa (Caserta), che a Roma ha aperto la sua seconda sede, Marita, e che di recente ha inaugurato anche Brando a Gioia del Colle (Bari).

Sì, la strada è stata tortuosa. Essere donna ed essere a capo di una squadra solitamente di uomini non sempre è semplice, inoltre tanti sono stati i detrattori che dicevano che fosse tutta pubblicità. Eppure, chi viene ad Aversa mi vede da anni fare le pizze, tutta la sera davanti al forno. Esco solo a fine serata, con il grembiule sporco di farina. Oggi posso dire di avere una grande squadra di collaboratori, in tutti i locali che ho aperto ho delle persone di cui mi fido e che mi consentono di crescere e di dar vita ad altri progetti.

Ma perché questo mestiere continua ad essere considerato un lavoro da uomini? Credo ci siano due aspetti fondamentali. Uno è la fatica fisica: è un mestiere impegnativo, che richiede forza. Fino a qualche tempo fa c’erano sacchi di farina solo da 25 chili, solo da qualche tempo si vendono quelli da 12,5. E non è stata una scelta delle aziende orientata solo alle donne in pizzeria, ma anche gli uomini hanno iniziato ad accusare questi sforzi. È un mestiere usurante. 

Inoltre, c’è il tema degli orari, difficilmente compatibili con una famiglia. Si inizia con le preparazioni alle tre e mezza, dalle 19 si sta al forno e poi non si riesce a mettere il naso fuori dalla pizzeria prima delle 23. Inoltre, quando si diventa patronne di un locale si aggiungono gli aspetti imprenditoriali e manageriali e aumenta il carico di responsabilità». 

C'è però chi non si lascia intimorire da questo e, come me, decide di giocare in questo combattutissimo campionato. Ce ne sono due che stimo in maniera particolare. Una è a Fiano Romano, si chiama Amalia Costantini ed ha dato vita al progetto Mater. Ci seguivamo sui social, poi ci siamo conosciute in occasione di un premio ed è stato bello scoprire di avere molte cose in comune. L’altra è Isabella De Cham, che a Napoli è una delle rappresentanti più famose della pizza fritta. Lei ha cercato di lavorare tanto su quello che è un prodotto tradizionale molto diffuso. Lo ha rinnovato, mettendoci
talento, qualità e creatività. Ci vuole coraggio a fare questo.

 

Testo raccolto da Alessandra Tibollo

Diventa membro
Unisciti a noi per contenuti esclusivi e molto altro ancora!
Sblocca l'accesso a tutti gli articoli
Per continuare a leggere e accedere a tutti i nostri contenuti esclusivi, registrati ora.

Fai già parte della nostra community? ACCEDI