Un po’ di peperoncino e via: con un semplice gesto, siamo in grado di dare una sferzata di sapore a ogni piatto. Non a tutti, però, piace il piccante, o per lo meno, non a tutti solletica l’idea di dover alternare un boccone a un bicchiere d’acqua: ecco perché, spesso, si è alla ricerca di trucchi per stemperare questo effetto. Uno dei più gettonati, tra le credenze popolari, è rimuovere i semi dei peperoncini, perché sono in molti a sostenere che, in questo modo, si riduce la piccantezza. È davvero così? Per capirlo, occorre studiare un po’ come funzionano i peperoncini nel nostro palato.
Come dosare i peperoncini nei piatti
Il mito nasce dal fatto che, spesso, rimuovendo i semi con un coltellino, si rimuove anche parte della placenta. È agendo su questa, quindi, che possiamo modificare la concentrazione di capsaicina dei nostri piatti. E se la rimuovessimo del tutto, che succederebbe? La parete interna del frutto, al contrario dei semi, è portata ad assorbire un po’ della sostanza, quindi il peperoncino manterrebbe un po’ di piccantezza.
Ma solo un po’, al punto che non avrebbe molto senso utilizzare dell’ottimo peperoncino fresco privato della sua placenta. Se avete a disposizione dei peperoncini molto piccanti e volete dosarne l’effetto nei vostri piatti, potete preparare dell’olio aromatizzato. Pestate i peperoncini in un mortaio, versateli in una bottiglia in cui poi metterete anche l’olio, e lasciate a macerare non meno di una settimana, scuotendo di tanto in tanto.
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