Nel cuore delle colline piemontesi, l’esperienza al ristorante 21.9 si traduce in un racconto fatto di sapori autentici e creatività misurata. Gli spazi accolgono l’ospite con arredi essenziali e caldi dettagli in legno, che rimandano immediatamente a una dimensione rurale raffinata. L’atmosfera è garbata, scandita dalla luce naturale che penetra tra le grandi vetrate, proiettando scorci sulla campagna circostante e delineando un ambiente sospeso tra contemporaneità e memoria.
La proposta gastronomica si fonda su una visione precisa: celebrare la ricchezza del territorio senza scivolare nella nostalgia. Lo chef rivendica una cucina che parte dalle radici contadine per evolversi attraverso procedimenti attuali e abbinamenti studiati con cura. La stagionalità detta i tempi, mentre la scelta rigorosa delle materie prime privilegia piccoli produttori della zona. Così, ogni piatto diventa un capitolo di una narrazione che si rinnova a ogni stagione.
Eleganza e sobrietà sono evidenti anche nella presentazione dei piatti: composizioni pulite, dove i colori di ortaggi freschi e carni ben lavorate formano geometrie semplici e invitanti. Gesti moderni accentuano il rispetto per una materia prima mai sopraffatta, ma semmai esaltata attraverso accostamenti delicati. Il profumo intenso di funghi appena scottati, la dolcezza vellutata di una crema alle nocciole locali, la tenera succulenza di una carne di Fassona cotta a bassa temperatura: ogni elemento concorre a definire un equilibrio sottile tra gusto e leggerezza.
Il percorso di 21.9 non si limita a riproporre fedelmente la tradizione, ma ne travalica i confini con una sensibilità che evita eccessi e ricerca l’armonia. Il risultato è una cucina di campagna filtrata attraverso una lente contemporanea, capace di sorprendere senza mai perdere di vista l’essenza degli ingredienti. Anche la scelta della carta dei vini appare segnata dallo stesso rigore, privilegiando etichette locali in dialogo con la cucina.
La stella Michelin suggella un cammino guidato dalla coerenza stilistica e da un’attenzione rigorosa per ogni dettaglio, dal gusto alla presentazione. 21.9 si conferma come punto di riferimento per chi desidera esplorare la cucina piemontese in una chiave autentica ma mai scontata, dove memoria e innovazione dialogano in modo silenzioso ma costante.
