Varcando la soglia di Autem, si viene accolti da un ambiente in cui essenzialità e calore si intrecciano con discrezione. La luce, sapientemente modulata tra le pareti dai toni neutri e i dettagli lignei, invita a una pausa dal ritmo urbano, creando il contesto ideale per concentrare l'attenzione sulla tavola. L’arredamento riflette la vocazione contemporanea del locale, con linee pulite e una raffinatezza materica che richiama le radici agricole a cui il menu si ispira.
Qui la cucina si racconta in una lingua fatta di ingredienti che mutano a ogni stagione, tradotti in piatti che flirtano tra la classicità italiana e guizzi di modernità ben equilibrati. La mano dello chef emerge nella capacità di preservare il carattere puro delle materie prime, senza mascherarle, ma piuttosto lasciando che siano trame e contrasti a parlare. In estate, una tartare di manzo carica dei profumi del prato viene accostata a ortaggi appena colti, restituendo al palato tutto il vigore della terra lombarda. Nelle stagioni fredde, invece, protagonisti diventano tuberi, cereali rustici e carni allevate secondo natura, presentati in composizioni essenziali, ma mai prevedibili.
La filosofia dichiarata, qui, è una ricerca quotidiana della filiera corta, dove la trasparenza nella scelta dei fornitori si riflette tanto nei cromatismi intensi dei piatti quanto nella varietà delle consistenze. L’approccio “farm to table” si traduce in preparazioni che esaltano freschezza e stagionalità, ma sempre con un piglio contemporaneo: emulsioni leggere, fermentazioni discrete e accostamenti che non tradiscono mai la materia prima. Anche la presentazione si mantiene asciutta: portate servite su ceramiche artigianali, spesso lasciate volutamente spartane, proprio per sottolineare la centralità dell’ingrediente.
Il risultato è un percorso che non rincorre mai la sorpresa fine a sé stessa, bensì restituisce una sensazione di armonia e continuità tra piatto e territorio. L’esperienza al tavolo si rivolge a chi cerca autenticità e misura, lontano dagli eccessi cromatici o dagli inutili virtuosismi: Autem si lascia scoprire nel dettaglio, nel profumo delicato delle verdure appena lavorate e nell’equilibrio sottile tra innovazione e rispetto delle origini agricole lombarde.