Hostaria alla Tavernetta

Le luci soffuse che filtrano tra le travi a vista e gli arredi caldi, in legno scurito dal tempo, contribuiscono a tratteggiare l’atmosfera avvolgente di Hostaria alla Tavernetta. Qui il tempo sembra rallentare, complice un ambiente che invita alla conversazione e all’attesa, in cui ogni dettaglio richiama un senso di autenticità ormai raro nella ristorazione contemporanea. La sala trasmette una sensazione di equilibrio tra il rispetto della tradizione e la volontà di creare un luogo in cui la memoria culinaria del Friuli Venezia Giulia possa essere assaporata senza fretta.

In cucina, Giuliana Petris e Roberto Romano guidano le scelte con mano ferma, rifuggendo le mode fugaci e qualsiasi tentazione di spettacolarizzare l’esperienza gastronomica. La loro filosofia ruota attorno a una cucina di continuità e profondità, radicata nella cultura friulana. A loro avviso, la raffinatezza non si misura con ardite innovazioni ma si svela nella cura degli ingredienti e nella coerenza del racconto gastronomico. Ne risultano piatti essenziali, in cui le stagionalità vengono seguite con rispettoso rigore, e ogni materia prima viene selezionata attraverso rapporti diretti con produttori locali.

Nulla nella proposta di Hostaria alla Tavernetta appare forzato; anzi, il menu si muove nel solco delle ricette tradizionali, rivisitate con mano attenta ma mai invadente. I sapori, netti e riconoscibili, parlano di una terra aspra e generosa, dall’umidità che si percepisce nei profumi delle erbe fresche alle sfumature rotonde dei formaggi tipici, passando per la consistenza vellutata delle zuppe stagionali. Una tavolozza di colori discreta ma vibrante si riflette nella presentazione dei piatti: porzioni composte, prive di eccessi, in cui la materia prima rimane la vera protagonista.

La selezione dei vini, interamente votata al territorio, accompagna con discrezione portate che raccontano storie di saperi antichi e mani esperte. L’identità del locale trova così espressione in quella rassicurante sensazione di familiarità esclusiva: qui la cucina friulana viene custodita come patrimonio condiviso, sempre riconoscibile ma mai uguale a se stessa. Una scelta stilistica che preserva la sincerità del gesto quotidiano, mantenendo viva una tradizione fatta di dettagli e precisione, più che di dichiarazioni d’intenti.