Dietro una discreta insegna, Il Patio accoglie i suoi ospiti in ambienti raccolti che evocano un senso di calma avvolgente. La sala principale, avvolta da luci calde e arredi essenziali, lascia che lo sguardo si posi facilmente sui tavoli ben distanziati, dove la linearità si sposa con dettagli curati, dal tovagliato candido alle ceramiche scelte con attenzione. In questa atmosfera sobria e rilassata si percepisce da subito la volontà di lasciare spazio ai sapori, senza inutili sovrastrutture estetiche.
La cucina di Sergio Vineis si distingue per un approccio rigoroso, incentrato sulla purezza degli ingredienti e sul rispetto della stagionalità. Qui non si inseguono tendenze momentanee: la proposta vive di equilibrio, maturità e una tecnica mai ostentata ma sempre puntuale. L’identità del Piemonte si percepisce in sottili accenti disseminati nel menu, mai dichiarati con eccesso, bensì integrati con naturalezza in un racconto gastronomico che dialoga con il territorio senza rinnegare contaminazioni moderne.
Ogni piatto viene presentato con misurata eleganza: cromie ben calibrate, consistenze nitide e impiattamenti che prediligono la sobrietà. Il gusto rimane sempre al centro – nitido, riconoscibile, essenziale – grazie al lavoro di selezione sulle materie prime, prediligendo piccoli produttori e raffinatezze locali. Il risultato sono preparazioni armoniche che sorprendono per la coerenza degli abbinamenti e la precisione nei dettagli, come nel caso dei risotti, presenti spesso in carta, in cui il chicco viene esaltato in tutte le sue sfumature.
La filosofia del cuoco si esprime come una continua tensione tra rispetto e innovazione: piatti che non urlano, ma si fanno ascoltare in silenzio, valorizzando ciò che la natura offre in ogni stagione e reinterpretando la memoria del territorio con gesti misurati. L’impronta personale di Vineis emerge nella scelta di non cedere mai all’eccesso, trovando sempre la giusta misura tra tecniche contemporanee e radici locali.
Frequentare Il Patio significa scegliere un percorso sensoriale che rifugge l’effetto speciale, privilegiando la profondità della sostanza, in un contesto dove il sapore è protagonista assoluto e ogni dettaglio architettonico viene pensato per sostenere questa narrazione gastronomica.