Immergersi nella campagna toscana, nei suoi ritmi e nei suoi sapori, a La Rocca di Castelfalfi è possibile. Siamo all’interno dell’Hotel Castelfalfi, un borgo incantato, circondato dal verde delle colline di Montaione: un luogo fuori dal tempo, dove l’ospitalità, la pace e la natura incontrano la cucina di Davide De Simone.
Oltre al ristorante, in questo borgo sorge un castello medievale, la chiesa di San Floriano, patrono di Castelfalfi, ma anche il Parco Mediceo con il suo gazebo da fiaba. Non mancano boutique per dedicarsi allo shopping. Chi vuole provare la massima espressione ai fornelli di chef De Simone, non può non fare tappa qui, a La Rocca: uno spazio che accoglie i prodotti freschi del territorio, gli ingredienti in arrivo dalla tenuta agricola, oltre a tipicità del posto come olio extra vergine d’oliva, vini bio, miele e liquori.
Tre raffinate sale interne danno il benvenuto agli ospiti de La Rocca: qui la storia millenaria del castello incontra il mood contemporaneo delle creazioni gastronomiche dello chef, disponibili alla carta o nel menu degustazione, per un viaggio tra profumi e sapori che partono dal Mediterraneo e arrivano alle colline toscane. Di origini siciliane, lo chef parte proprio dalle sue radici per costruire originali percorsi culinari, forte di importanti esperienze internazionali.
Così, ogni creazione racconta una storia, un viaggio, un ritorno o un'emozione, tra creatività, accostamenti inediti e armonia. Ecco allora piatti come Chiocciole, camomilla, lattuga spigata, aglio orsino o Seppia, bieta, grano saraceno, arancia, jus di radici. Ancora, Pici con ostrica, susina fermentata e cipolla di Certaldo o Spaghettini tiepidi, mandorla, pepe, jus di peperoni arrosto.
Anche i secondi spaziano dal mare alla terra, dal Controfiletto di manzo, carote, granchio, radice prezzemolo alla Melanzana perlina, salsa barbecue, soia, acetosella, chutney di ciliegie. Si chiude in dolcezza, con dessert che seguono le stagioni tanto quanto le portate salate: da Fichi & Vermouth a Zucchina, mandorla, kefir e shiso.