Fra le insegne torinesi dedicate alla pizza contemporanea, Libery Pizza & Artigianal Beer si distingue per la sobria originalità di un ambiente in cui design e artigianalità si intrecciano senza ostentazione. Un locale intimo, illuminato da luci calde che valorizzano il carattere conviviale della sala, impreziosita da dettagli di legno naturale e metallo spazzolato. Qui la materia prima guida il racconto gastronomico: i profumi di farina tostata e lievito maturo si colgono già all’ingresso, anticipando l’esperienza.
Alla guida, Fabrizio Marzo ha impresso la propria idea di pizza come espressione di equilibrio e precisione. Nelle sue creazioni la crosta racconta una lievitazione lenta e ponderata, mentre la base sottile regala un supporto fragrante agli ingredienti – mai eccessivi, ma scelti con uno sguardo vigile sulla qualità e sull’origine. La filosofia di Marzo si traduce nella ricerca della nitidezza del gusto, con abbinamenti che lasciano trasparire la stagionalità senza cedere alla ridondanza.
L’impasto viene elaborato con farine selezionate, in cui la scelta del blend riveste un ruolo tutt’altro che secondario. Ogni pizza si presenta con una fragranza dorata, bordi sottili e sbuffi di vaporosità: la stesura attenta non tradisce la freschezza delle materie prime, che emergono già al taglio. Le farciture privilegiano latticini piccoli produttori, ortaggi di filiera corta e salumi dall’identità riconoscibile senza mai appesantire il risultato finale. L’olio extravergine, talvolta aggiunto a crudo, amplifica le sfumature aromatiche.
Elemento peculiare rimane l’abbinamento gastronomico con le birre artigianali: una carta pensata in parallelo al menu, ricca di etichette italiane e internazionali selezionate con la stessa cura riservata agli ingredienti. Ogni mescita accompagna la pizza in una sorta di dialogo organolettico, giocando su equilibri di amaro, acidità e aromi che valorizzano le differenti preparazioni.
L’atmosfera discreta e moderna di Libery contribuisce a definire un’esperienza che sembra svincolarsi dai canoni tradizionali, trovando però nelle tecniche e nelle scelte una coerenza rassicurante. Una realtà cittadina che continua a lasciare traccia nel panorama della grande pizza italiana, senza retorica, ma con quella ricerca concreta che segna la differenza tra semplice proposta e vera identità gastronomica.