Il ristorante L’Imbuto si trova nel centro storico di Lucca, all'interno del palazzo Pfanner, una villa seicentesca immersa in un meraviglioso giardino all’italiana. Inaugurata nel 2019 questa location di grande fascino, famosa per aver ospitato le riprese del film Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli, accoglie un ristorante che continua a sorprendere con la sua proposta gastronomica ludica e sorprendente.
Il ristorante L’Imbuto occupa gli spazi dell’antica limonaia del palazzo Pfanner che, ristrutturate con attenzione, ospitano due sale affacciate sul giardino, dagli arredi eleganti e dalle grandi finestre arcuate, mentre al piano superiore si trova una sala esclusiva, dedicata al tavolo conviviale. Con la sua atmosfera raccolta, L’Imbuto offre un’esperienza unica ai suoi ospiti: con soli 40 coperti all’interno e 25 nel giardino, riesce a mantenere un'atmosfera intima e raffinata. Il nome del ristorante fa riferimento alla sua essenza: l’imbuto è il cappello dei pazzi ed è anche l’aggeggio che serve per travasare i liquidi e, metaforicamente, per invitare i clienti all’interno del locale.
Di formazione autodidatta, lo chef Tomei aveva solo 27 anni quando ha inaugurato la prima sede de L’Imbuto a Viareggio, la sua città natale, proprio sulla spiaggia. Nel corso degli anni, il ristorante ha cambiato varie sedi, pur conservando la sua anima “ribelle”: dopo una partentesi nel centro di Viareggio, nel 2012 si è trasferito a Lucca, all’interno del Lucca Center of Contemporary Art, dove riceve nel 2014 una stella Michelin, persa successivamente. Nel 2019, L’Imbuto arriva nella sua terza sede, che lo accoglie ancora oggi.
La cucina dello chef Cristiano Tomei porta avanti una proposta che riflette la sua personalità: coraggiosa, imprevedibile, ma sempre legata alla sua terra, la Toscana. Il ristorante non ha un menù, gli ospiti sono invitati a scegliere il numero di portate (5, 7 o 9) e a comunicare eventuali preferenze o restrizioni alimentari. Per il resto, è lo chef a decidere cosa portare in tavola, sorprendendo i commensali con una selezione di piatti che mescolano tradizione e innovazione, ingredienti locali e influenze internazionali. La filosofia gastronomica di Tomei è basata su un equilibrio tra tradizione e innovazione, tra materie prime del territorio e contaminazioni arrivate da lontano. La sua cucina gioca con sapori, temperature e consistenze, creando piatti sorprendenti, che sfidano le convenzioni e stimolano il palato e la curiosità.
Tra i piatti iconici de L’Imbuto, ricordiamo la celebre Bistecca Primitiva, una carne di manzo cruda servita su un pezzo di corteccia di pino, un piatto che invita a essere mangiato con le mani, mettendo in discussione la tradizione e allo stesso tempo celebrandola in modo rustico e diretto. Altri esempi della cucina creativa dello chef Tomei sono i Ravioli al vapore ripieni di cavolo nero e fegatini in brodo di pollo, un incontro tra la tradizione toscana e la forma giapponese del gyoza, e la Triglia e polenta, piatto che omaggia la cucina livornese, con una polenta cucinata nel brodo di triglie, che ne esalta il sapore senza mai sopraffarlo.
La selezione dei vini, curata con la stessa attenzione riservata ai piatti, accompagna ogni portata con abbinamenti che esaltano il sapore e la complessità di ogni ingrediente, completando così l'esperienza gastronomica.