Varcando la soglia della Locanda del Pilone, si viene accolti da un ambiente che unisce il fascino caldo delle antiche cascine piemontesi e una sobria eleganza contemporanea. Legno a vista, grandi vetrate affacciate sui vigneti e dettagli curati contribuiscono a creare una sensazione di intimità raccolta che invita a soffermarsi. I tavoli, ben distanziati e apparecchiati con discrezione, donano spazio a una degustazione che coinvolge più di un senso.
Il cuore di questa esperienza è la cucina di Federico Gallo, che si fa interprete di un Piemonte autentico e vibrante. Quella che approda in tavola è una ricercata armonia tra rispetto delle radici e sguardo attento verso la contemporaneità, espressa tramite piatti costruiti su ingredienti selezionati con rigore. La stagionalità guida ogni scelta, e le eccellenze delle Langhe diventano protagoniste silenziose ma imprescindibili: tartufi quando è tempo, carni locali e ortaggi colti a piena maturità, ogni elemento trova collocazione in composizioni calibrate che custodiscono l’identità territoriale.
Federico Gallo predilige un approccio essenziale, in cui la materia prima viene valorizzata da tecniche precise e accostamenti misurati; la sua filosofia non rincorre effetti speciali né sovrapposizioni eccessive, piuttosto si sofferma sulla profondità dei sapori e sulla sapiente gestione dei contrasti. Si assaporano piatti che portano in sé le sfumature terrose del bosco, la morbidezza della nocciola Tonda Gentile, l’acidità composta di ortaggi suadenti o di una salsa agrumata pensata per spezzare la dolcezza di una portata. I cromatismi delle preparazioni – mai eccessivi, sempre giocati in sottrazione – sottolineano una coerenza estetica fatta di equilibrio e cura.
Alla Locanda del Pilone il tempo sembra dilatarsi; tra i profumi inebrianti della cucina piemontese e il silenzio rilassante che filtra dalle ampie finestre sul paesaggio, ogni portata invita a soffermarsi, concedendo alla memoria il piacere di riconoscere sapori antichi, riletti attraverso una sensibilità moderna. L’esperienza si svolge senza ostentazioni: la vera cifra del locale risiede in una maturità gastronomica che non ricerca il superfluo, ma affina con pazienza ogni dettaglio, lasciando emergere la purezza e la forza degli ingredienti.