Si trova proprio di fronte alla chiesa di Cavaglià l’Osteria dell’Oca Bianca. Un luogo dove la tradizione regna sovrana, onorata e valorizzata in un ambiente rustico e curato, dove il tempo sembra essersi fermato. Un punto di riferimento ormai storico in paese, segnalato dalla Guida Michelin, dove si viene per il buon cibo e per la calda ospitalità. A fare gli onori di casa ci sono Paolo Mazzia (in cucina) e sua moglie Monica, in sala.
Gli spazi? Caldi e accoglienti, si sviluppano in tre salette e una cantinetta, tra tavoli e dettagli in legno, vecchie credenze, camino e vini a vista. All’appello ci sono anche una veranda, utilizzata anche in inverno, e tre camere a disposizione solo dei clienti che cenano all’Osteria dell’Oca Bianca. A tavola? Sono protagonisti ricette e prodotti locali.
Ecco allora l’antipasto misto, che prende per la gola con un girotondo di piemontesità che spazia dal salame alla coppa, dalla carne di fassona battuta al coltello all’insalata russa, al vitello tonnato. Non mancano l’oca, che dà nome al locale, oltre a risotti, tagliolini ai funghi porcini, panissa, lumache in umido, tagliolini al tartufo.
Gli amanti di Bacco possono provare molta soddisfazione, grazie a una valida carta dei vini. Tutto suona come perfetto in questo angolo di casa che scalda cuore e palato.