Una volta superata la soglia di Pascucci al Porticciolo, la vivacità marina si percepisce nell’aria, tra arredi che richiamano il mondo del porto senza mai cadere nell’ovvio. Gli spazi si rivelano eleganti nella loro semplicità, con colori tenui che rimandano alla sabbia e leggere incursioni di blu a suggerire il respiro del mare poco distante. La luce naturale filtra generosa dall’esterno, accentuando l’atmosfera asciutta e raffinata dell’ambiente.
L’idea di cucina che guida Gianfranco Pascucci si riconosce in un uso sapiente della materia ittica, lavorata con mano ferma ma sempre rispettosa. La sua filosofia si esprime in un equilibrio costante tra tecnica e sensibilità, dove ogni ingrediente marino viene esaltato piuttosto che trasformato. Le creazioni arrivano in tavola con una presentazione misurata, che non rincorre mai effetti scenografici fini a sé stessi: qualche guizzo cromatico, un’intensa trasparenza nei brodi, un profumo delicato di alghe appena scottate. Ogni aspetto invita più alla contemplazione che alla sorpresa.
Le portate alternano consistenze che rimandano alla freschezza assoluta del pescato e sapori netti, mai ridondanti. Il carattere del menù si costruisce nel dettaglio: una purea morbida di ortaggi valorizza un pesce appena scottato, una polvere marina sottolinea senza coprire, un'idea di acidità sottilmente vibrante accompagna il percorso gastronomico seguendo la stagionalità. Non mancano spunti creativi, ma è la precisione a dominare la scena, lasciando parlare ogni elemento senza sovrapposizioni.
Così, il percorso di Pascucci al Porticciolo conduce in un territorio in cui la tradizione locale viene filtrata da uno sguardo contemporaneo, ma sempre ancorato a un rispetto rigoroso dell’ambiente e delle materie prime. Il risultato è una cucina che non rincorre la spettacolarità, ma che si lascia apprezzare per la sua coerenza, la pulizia aromatica e la cura minuziosa nei particolari. Un indirizzo che si distingue per la capacità di offrire, giorno dopo giorno, concretezza ed equilibrio senza cedere mai all’ovvietà.