Sottili aromi salmastri accolgono l’ospite non appena varcata la soglia di Somu, enfatizzati da un ambiente in cui la luce naturale gioca con superfici sobrie e materiali che richiamano la costa sarda. Qui il design non sovrasta, ma accompagna: il legno chiaro e le linee essenziali si intrecciano con dettagli ispirati al mare, offrendo un’atmosfera elegante e al tempo stesso permeata dall’identità dell’isola.
Lo chef Salvatore Camedda interpreta la cucina sarda attraverso una lente personale, dove il dialogo tra passato e presente si percepisce in ogni portata. La sua filosofia si fonda su una profonda conoscenza del territorio e sulla ricerca di un equilibrio rigoroso tra tradizione e innovazione. La materia prima, scelta con cura quasi reverenziale, è protagonista assoluta: Camedda predilige ingredienti stagionali e locali, che vengono esaltati da tecniche contemporanee senza mai snaturare la loro essenza originaria.
Nei piatti, le cromie vivaci della verdura e del pesce incontrano presentazioni che puntano all’essenzialità, invitando l’ospite a soffermarsi sulle consistenze e sulle sfumature di sapore. Sorprendono accostamenti che uniscono elementi classici dell’isola, come erbe spontanee e pesci di piccola pesca, ad abbinamenti più audaci nei contrasti. Alcune proposte evocano il Mediterraneo attraverso profumi di agrumi e note iodate, mentre altre interpretano i ricordi dell’infanzia e le consuetudini della Sardegna in chiave contemporanea.
A rendere Somu riconoscibile è anche la coerenza nell’esperienza gustativa: ogni piatto sembra raccontare una storia, fatta di stagionalità e rispetto per il contesto geografico. La ricerca costante non si traduce in eccessi o esercizi di stile, ma in una raffinatezza calibrata che mette sempre al centro la genuinità del prodotto. Le porcellane semplici, la cura nella scelta delle stoviglie e la disposizione attenta degli elementi nel piatto contribuiscono a un impatto visivo raffinato, che prepara il palato alla scoperta di sapori autentici ma rivisitati con misura.
Somu si distingue così per un'identità gastronomica che non teme di reinventarsi, pur mantenendo saldo il legame con le radici: un invito ad accostarsi alla Sardegna attraverso un percorso di gusto personale e mai prevedibile.
