Tra muri dal sapore antico e fotografie in bianco e nero che raccontano la lunga storia di una dinastia familiare, Starita si distingue come interprete autentico della tradizione napoletana, senza cedere al folklore né alle mode passeggere. L’atmosfera sa essere raccolta pur nella vivacità dell’ambiente: tavoli di legno vissuto, il profumo tostato della pizza che si propaga dalla bocca del forno a legna, lievi riflessi dorati che danzano sulle maioliche consunte dal tempo. Qui, le voci si intrecciano con naturalezza, a sottolineare un legame genuino tra ospiti e maestri pizzaioli, custodi di gesti costanti e precisi tramandati di generazione in generazione.
La filosofia di Antonio Starita si riflette in una cura minuziosa per gli impasti e nella selezione rigorosa degli ingredienti, seguendo la stagionalità con disciplina e offrendo un’esperienza priva di orpelli ma mai ordinaria. La tradizione non è solo un insieme di regole da rispettare, ma uno spazio creativo in cui ogni dettaglio viene calibrato con rispetto, dalla lenta lievitazione al trattamento delle materie prime. L’aria è spesso permeata dal sentore del pomodoro fresco e dall’inconfondibile fragranza dell’olio d’oliva appena versato, mentre la pizzaiola si staglia nitida sulla pala di legno, accolta dal calore intenso del forno che in pochi istanti ne definisce i margini croccanti e l’anima soffice.
Anche nella presentazione non si cerca la sorpresa, ma la coerenza: tutto parla la lingua sobria dell’autentica Napoli, dai cerchi perfetti delle pizze margherite all’antica geometria delle pizze fritte. Starita diventa quindi un luogo in cui la memoria gastronomica si rinnova a ogni servizio, attraverso un equilibrio sottile tra tecnica e istinto, tra la pazienza necessaria ai gesti artigianali e la spontaneità della cucina popolare. Non vi sono fronzoli inutili né concessioni alle tendenze del momento: la sensorialità qui si manifesta soprattutto nei profumi intensi, nelle consistenze che riecheggiano la manualità e nella limpidezza dei sapori, tracciando una linea netta fra passato e presente senza mai forzare la mano.
Varcare la soglia significa lasciarsi avvolgere da un tessuto di impressioni familiari, che hanno il pregio raro di restare fedeli a sé stesse pur nell’evoluzione continua del gusto.