Sorry, you need to enable JavaScript to visit this website.

Dove mangiare ad Agrigento e dintorni: gli indirizzi da non perdere

Dove mangiare ad Agrigento e dintorni: gli indirizzi da non perdere

I migliori ristoranti dove fermarsi per una pausa di gusto, tra un tuffo in mare e una gita nella Valle dei Templi
26 Novembre, 2024

Dove mangiare ad Agrigento e dintorni? Domanda che, prima o poi, tutti i foodies in vacanza in una delle aree più belle e interessanti del Mediterraneo si pongono. La mitica Valle dei Templi, la splendida Scala dei Turchi e il Museo archeologico regionale sono solo alcune delle attrazioni più celebri di questa città siciliana, che conquista i viaggiatori tra storia e natura. 

La buona notizia è che, accanto a un ricco patrimonio culturale, non manca una tradizione gastronomica degna di nota. Che siate di passaggio o meno in questa meravigliosa terra, prendetevi del tempo per provare alcuni ristoranti e scoprire i sapori locali, tra indirizzi di nuova generazione e fine dining consolidati. Ecco, qui di seguito, la mappa dei ristoranti da non perdere ad Agrigento e dintorni

Le Boccerie

Le Boccerie

Foto courtesy Le Boccerie

Tra i giovani volti della cucina agrigentina, senza dubbio, c’è Alessandro Ravanà, chef de Le Boccerie ad Agrigento. Assieme alla moglie Alessandra Zambuto, maître di casa, impegnata nella regia della sala, ha creato un indirizzo che si distingue per la formula all day dining: aperto da mattina a sera, offre un menu diversificato, di impronta moderna, che tuttavia non abbandona mai i sapori della tradizione. Una proposta variegata, che va dai lievitati preparati con farine autoctone siciliane ai primi piatti, dalle conserve ai secondi, passando per i dessert. Ecco allora Gli sfizi”, con antipasti che spaziano dalla Caponata di melanzane alle Panelle, passando per il Fritto della casa. Non mancano golosi primi come le Tagliatelle al ragù lento di vitello, con una fonduta di Parmigiano Reggiano, o la Pasta fresca alla carbonara, con guanciale crispy di maialino nero dei Nebrodi. Per chi non rinuncia ai lievitati, ecco la Focaccia ripiena di mortadella, burrata e tartufo, ma anche la Pizza alla Marinara con Pecorino e cozze. Tutto molto gustoso e invitante. 

Cozzitorto Osteria del Capitano 

Cozzitorto Osteria del Capitano 

Foto courtesy Osteria del Capitano

Tra gli indirizzi da non perdere nella città di Agrigento c’è anche l’Osteria del Capitano: il regno dello chef Salvatore Cozzitorto. La sua filosofia? Pochi piatti, materie prime stagionali, sostenibili e rigorosamente locali, approccio anti-spreco in cucina. Nelle sue creazioni, la ricerca gastronomica e l’ispirazione moderna sposano la tradizione siciliana, senza rinunciare a influenze che arrivano da lontano. Come precisato nel menu, inoltre, nessuno degli ingredienti proviene da produzione intensiva. Tra le portate iconiche da provare, da non perdere Carciofo, crema di patate, gambero gobbetto, latticello e polvere di liquirizia, oppure il Pane cunzato contemporaneo: una rilettura della classica ricetta isolana, con crema di pane lievito madre, sarde, pomodoro, cipolla, origano e crema di Tuma. Da provare anche le Zucchine alla scapece, uovo poché, guanciale croccante, gel di acqua di pomodoro e caciocavallo, per concludere con l’interessante Fragole, crema inglese, cubaita (croccante alle mandorle), bottarga di tonno.

ExPanificio Osteria e Buvette

Ex Panificio Osteria e Buvette

Foto courtesy Ex Panificio Osteria e Buvette

Si trova in una suggestiva piazza del centro storico di Agrigento, tra il Teatro Pirandello e il Belvedere, l’Ex Panificio Osteria & Buvette. L’insegna omaggia nel nome l’antica attività ospitata un tempo in questo spazio, che oggi rappresenta uno degli indirizzi più accoglienti e interessanti della città. Alle pareti non mancano riferimenti a ricordo del vecchio panificio che sorgeva qui all’epoca della prima guerra mondiale, mentre nel piatto si percorre la storia della cucina mediterranea, con proposte che celebrano la gastronomia isolana, con piglio moderno e piccoli tocchi di creatività. Ecco allora lo spiedino di sarde a beccafico, la caponata, ma anche l’involtino alla siciliana, il tortino di melanzane e i ravioli di robiola di capra girgentana. Una buona selezione di vini completa l’offerta. Accanto al ristorante, merita una tappa il cocktail bar Buvette, regno del bartender Giuseppe Di Martino, che qui propone una drink list ispirata ai 5 Sensi: un percorso che nasce dalla condivisione delle esperienze sensoriali legate alle materie prime. “Tutti i nostri cocktail sono stati creati Ascoltando, Toccando, Gustando, Guardando, Annusando ogni singolo ingrediente”, recita la drink list. Ecco allora lo Scoppiettante, a base di gin, rosolio alloro e rosa, limone (senso stimolato: udito-olfatto), oppure il cocktail Soffice, con rum, limoncello, cordiale al babà (senso stimolato: tatto-gusto). 

La Madia

La Madia

Foto courtesy La Madia

Ci spostiamo sul mare, in provincia di Agrigento, per la precisione a Licata. Qui non possiamo non menzionare La Madia, il ristorante due stelle Michelin che vede alla regia lo chef Pino Cuttaia, assieme alla moglie Loredana. Un fuoriclasse dell’arte culinaria che ha fatto dell’amore verso la propria terra e del ricordo gastronomico dell’infanzia il suo credo. Ecco allora piatti dal sentimento vivo, che emozionano, figli di una grande tecnica di matrice contemporanea, ma anche della tradizione e dei suoi sapori. Da non perdere, creazioni iconiche come la Pizzaiola: merluzzo all’affumicatura di pigna, la Trasparenza di Tenneruma, oppure il Nero dei Nebrodi glassato al sugo della domenica, una preparazione che di riporta indietro nel tempo. Tutte accomunate dall’ingrediente segreto di Cuttaia, ossia la memoria. Oltre al menu alla carta, si può optare per uno dei tre percorsi degustazione: L’Illusione da 7 portate, Il mare inaspettato da 8 corse e, infine, la Scala dei Turchi, un itinerario culinario che racconta la storia del territorio siciliano, dalla terra al mare. Il tutto da assaporare in un ambiente appena rinnovato, curato dall’architetto Fatima Costa: uno spazio che è rinato nel segno del calore familiare e del comfort, tra pareti in legno chiaro e sedie di pelle color mandarino, disegnate da Patricia Urquiola. 

Locanda Perbellini al Mare 

Locanda Perbellini al Mare

Foto courtesy Locanda Perbellini al Mare

Siamo a Bovo Marina, lungo la costa agrigentina. Qui lo chef Giancarlo Perbellini, due stelle Michelin al ristorante veronese che porta il suo nome, da qualche anno ha aperto la sua Locanda Perbellini al Mare. Si mangia sulla spiaggia, assaporando i piatti della tradizione locale e italiana, riletti dall’estro dello chef. Ecco quindi portate di pesce, ma anche opzioni a base di carne e vegetariane, da accompagnare a uno dei vini in carta - con una selezione che include i nettari della cantina di proprietà, Luna Sicana. Tra le portate, ecco antipasti come il Crudo di ricciola, verdure croccanti e maionese di cipolline, primi piatti come l’Insalata di Spaghetti, zucchine, uovo e bottarga, secondi quali il Fritto di calamari, gamberi, alici, con cremoso alla senape e tartara all’uovo o la Cotoletta di tonno cotto e crudo, maionese alla soia e patate schiacciate (nella foto). Per concludere con la mitica Millefoglie di Giancarlo Perbellini.

Le Dune

Le Dune Agrigento

Si trova ad Agrigento, sulla spiaggia di San Leone, il ristorante e pizzeria Le Dune. Un indirizzo molto amato, che vede alla regia lo chef Carmelo Cammilleri. Qui si viene per i piatti di pesce, rigorosamente fresco e locale, tra le specialità della casa, ma anche per l’ottima pizza, cotta nel forno a legna. Un indirizzo che non delude, capace di conquistare con la sua cucina siciliana rivisitata con tocchi di contemporaneità. Una sala elegante giocata sui toni del blu e del sabbia dà il benvenuto agli ospiti. Il resto lo fa la cucina: si spazia dalle crudité di mare alle fritture, passando per interpretazioni originali come il Calamaro ripieno con ricotta di bufala, Parmigiano 36 mesi e pepe bianco, servito su un letto di patata viola schiacciata, con un coloratissimo dressing al nero di seppia, al pomodoro bruciato al forno e fonduta di Parmigiano (nella foto).