Varcare la soglia di Ciclone significa immergersi in un’atmosfera raccolta, dove la sobria eleganza degli arredi incontra tocchi contemporanei: il legno naturale dei tavoli, abbinato a dettagli in ferro scuro, restituisce un senso di equilibrio autentico e invita alla convivialità senza eccessi, quasi a voler far dimenticare la frenesia esterna. L’illuminazione tenue contribuisce a creare quell’ambiente rilassato e rassicurante in cui la pizza diventa protagonista del racconto gastronomico.
Il progetto portato avanti dalle sorelle Stefania e Alessandra Noris si traduce in una ricerca meticolosa che non concede spazio a compromessi. L’impasto, frutto di studio puntuale sui tempi di lievitazione e sull’uso delle farine, si esprime in una fragranza leggera e in una consistenza che si fa percepire già al taglio: la struttura ben alveolata conferisce elasticità e una digeribilità poco consueta, mentre la crosta sprigiona aromi che ricordano il pane appena sfornato.
Il menù punta tutto sull’essenzialità, ma nulla è lasciato al caso. Ogni proposta si caratterizza per la scelta degli ingredienti, privilegiando sempre prodotti freschi e di stagione e completando i dischi di pasta con abbinamenti che rispettano le materie prime, senza mascherarle. La farcitura non invade mai l’impasto, piuttosto lo esalta: il pomodoro mantiene il suo tono acidulo e fragrante, la mozzarella viene lasciata fondere conservando cremosità, mentre l’olio extravergine aggiunge un profilo aromatico che chiude ogni boccone in modo netto ma delicato.
La filosofia che anima la cucina di Ciclone si potrebbe definire come un ritorno consapevole all'origine della pizza, in cui il rispetto per il prodotto e la tecnica artigianale guidano ogni scelta, senza cedere a mode effimere o soluzioni rapide. L’identità del locale trova conferma nell’attenzione costante ai dettagli, nella predilezione per la qualità tangibile e nella volontà di raccontare il territorio attraverso una semplicità solamente apparente. In un panorama spesso segnato da eccessi creativi, qui la pizza ritorna a essere conforto, esperienza concreta e memoria.