Il Cormorano si distingue nel panorama gastronomico sardo per un approccio sobrio e riflessivo alla cucina di territorio. Il primo impatto è dato dall’ambiente, elegante senza risultare ostentato: colori chiari sulle pareti dialogano con dettagli in legno e piccole ceramiche artigianali, richiamando la discrezione dell’isola e suggerendo subito un legame profondo con la tradizione locale. La luce naturale filtra dalle ampie finestre, amplificando la sensazione di calma che accompagna chi si accomoda ai tavoli.
Il cuore della proposta si svela lentamente tra le portate, dove ogni elemento racconta un percorso attento e ragionato. Sotto la guida di Diana Serra, la cucina evita effetti speciali, preferendo una lettura contemporanea degli ingredienti stagionali sardi. Le preparazioni si sviluppano con costanza: qui la stagionalità non è un mero slogan, ma una scelta concreta, visibile in ogni piatto che arriva al tavolo. Una vellutata di verdure di campo, ad esempio, svela il rispetto per coltivatori locali, mentre la presenza costante del pesce fresco testimonia la fedeltà al mare circostante.
Nel piatto, i colori naturali degli ingredienti predominano e la disposizione è studiata per valorizzare materie prime d’eccellenza senza eccessive elaborazioni. Le consistenze vengono gestite con attenzione: una tartare di pescato del giorno può sorprendere per nitidezza di sapori e delicate variazioni tra crudo e marinato. La cucina di Diana Serra si potrebbe definire come una sintesi tra memoria e consapevolezza, dove la storia gastronomica della Sardegna non viene mai tradita, ma reinterpretata con lieve tocco personale.
Il Cormorano si è costruito nel tempo una reputazione basata sulla coerenza. Non ci sono concessioni alle mode fugaci; ogni scelta, dagli arredi minimalisti agli accostamenti nel piatto, sembra parlare di una direzione precisa e ragionata. Il risultato è un’esperienza gastronomica che non ricerca l’effetto sorpresa ad ogni costo ma accompagna discretamente chi la vive in un viaggio sensoriale tra sapori autentici e un contesto di sobria eleganza.