Fondato nel 2016 dallo chef Davide Caranchini, in collaborazione con la compagna Ambra Sberna, suo fratello Marco e suo cugino Luca Sberna, tutti under 30 all’inizio di quest’avventura imprenditoriale, il locale ha conquistato rapidamente un posto nel panorama gastronomico italiano e internazionale.
A otto anni dall’apertura, il ristorante ha cambiato sede nell’agosto del 2024, approdando in uno spazio più ampio, dal design raffinato e minimalista, situato a soli 300 metri dal vecchio locale, sempre a Cernobbio.
Materia ha cambiato “casa”, ma la squadra coesa e appassionata del ristorante resta lo stesso, composto dallo chef Caranchini in cucina, mentre in sala Ambra e il sommelier Luca Sberna si occupano di accogliere gli ospiti e guidarli nell’esperienza gastronomica di alto livello che il ristorante propone. Resta intatto anche lo spirito innovativo di Materia, che è sempre il cuore della proposta gastronomica di Davide Caranchini. Partendo dalla valorizzazione dei sapori locali e dalla biodiversità del territorio che ospita il ristorante, lo chef si diverte a sperimentare, introducendo nei suoi piatti tecniche e contaminazioni provenienti dai suoi numerosi viaggi e dalle sue esperienze in diverse cucine stellate internazionali. Questo mix d’influenze gli permette di creare a piatti inaspettati, che sfidano le convenzioni della cucina classica.
Il ristorante offre la possibilità di scoprire la cucina dello chef attraverso due percorsi di degustazione, il “Green Power”, un menù di cinque portate vegetariane, e il “Revolution Reveal”, che offre sette assaggi scelti a sorpresa dallo chef, che comprendono alcuni dei suoi piatti più iconici. Queste opzioni permettono ai commensali di immergersi totalmente nel mondo creativo di Caranchini, assaporando l’essenza della sua cucina. Per rendere l’esperienza gastronomica accessibile a un pubblico più ampio, a pranzo il ristorante propone anche un menù Business Lunch, pensato per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare a un’esperienza culinaria di alta qualità. Questo menù è concepito per essere veloce e accessibile, senza compromettere i valori fondamentali dell’esperienza gastronomica di Materia.
Negli anni, Caranchini ha sviluppato un approccio gastronomico incentrato su quattro concetti chiave: “territorio e pensiero, tecnica e ricerca”. Dalla sua apertura, Materia ha conosciuto un’evoluzione costante, grazie alla forte curiosità dello chef e alla continua ricerca di nuove idee. Lo chef riserva un posto d’onore all’elemento vegetale, che diventa spesso protagonista delle sue creazioni, insieme alle erbe aromatiche e alle spezie, traendo ispirazione dall’eredità di chef come René Redzepi e Heinz Beck, che Caranchini considera come delle grandi fonti d’ispirazione per la sua cucina.
I suoi piatti, pur apparendo esteticamente semplici, rivelano una complessità che si traduce in un equilibrio raffinato di sapori, giocando in particolare con acidità e amaro, due gusti raramente esplorati nella cucina italiana. Un esempio emblematico è il Risotto allo zafferano, levistico e alghe, che incarna la filosofia di Caranchini, parte dalla tradizione gastronomica lombarda e mira a sorprendere il palato attraverso accostamenti audaci e armoniosi.
Un altro piatto signature dello chef è il Piccione allo spiedo, mandorla, radicchio e pepe, che crea un dialogo gustativo tra dolcezza, acidità, amaro e piccantezza, offrendo un’esperienza gustativa unica e profonda.
L’innovativo approccio culinario dello chef, che unisce contaminazione, ricerca e tradizione ha ricevuto importanti riconoscimenti nell’ambito dell’alta gastronomia, come la stella Michelin, l’ingresso nella classifica degli Under 30 più influenti d’Europa di Forbes, e il premio di miglior giovane chef dell’anno della Guida dell’Espresso, arrivati tutti nel 2018.