Un dialogo continuo tra ricerca e memoria guida l’esperienza al Piano B, dove la pizza lascia spazio a un racconto sensoriale ricco di sfumature. L’ambiente, raffinato ma senza eccessi, accoglie con superfici essenziali in legno chiaro, tocchi discreti di design contemporaneo e richiami artistici che ricordano la Sicilia senza cadere nella retorica del tipico. La luce, dosata con misura, crea un’atmosfera raccolta in cui le fragranze provenienti dal forno a vista si diffondono in modo invitante, anticipando il percorso gastronomico.
La cucina di Friederick Schmuck si distingue per la capacità di tradurre materie prime locali selezionate in impasti vivi e aromatici, frutto di uno studio approfondito sulle fermentazioni. Al Piano B, la pizza si presenta come un prodotto dall’identità inconfondibile: il bordo leggerissimo, appena croccante, racchiude un interno scioglievole, quasi cremoso, ottenuto grazie a tempi di lievitazione prolungati e a una mirata cura delle temperature. Gli ingredienti, scelti secondo criteri di tracciabilità e rispetto della stagionalità, costruiscono un mosaico di sapori che rimanda continuamente al territorio siciliano, lasciando spazio a note inaspettate e accostamenti fuori dagli schemi.
Chi si lascia guidare attraverso il menù, si trova davanti a una selezione di pizze che raccontano la terra senza tradirne lo spirito. Le farciture sono pensate per far emergere individualità precise, alternando tocchi vegetali intensi, sapidità equilibrate, leggerezza e contrasti ben calibrati. Ogni pizza si presenta con un equilibrio misurato tra colori delicati, profumi decisi e una texture che invoglia all’assaggio. La presentazione punta sull’essenzialità, senza eccessi scenografici, per mettere al centro il dialogo fra impasto e ingredienti.
La filosofia di Schmuck si esprime in una visione contemporanea che valorizza la classicità, spostando l’attenzione dalla performance tecnica all’ascolto delle materie prime. A Piano B si percepisce un intento preciso: ogni dettaglio, dall’elasticità dell’impasto all’integrazione dei condimenti, è pensato per mostrare come la pizza possa essere sintesi tra rigore, creatività e una profonda consapevolezza gastronomica. In questo contesto, la degustazione si trasforma in una narrazione coerente, in cui passato e presente dialogano costantemente, senza slanci autoreferenziali ma con un’identità definita e attuale.