Varcando la soglia di Regina Margherita, tutto invita a rallentare e osservare con attenzione: la luce calda filtra sulle pareti color crema, scandendo un ambiente essenziale ma tutt’altro che impersonale. La sala è un’ode alla sobrietà, con arredi in legno chiaro e dettagli che rimandano, con discrezione, alla tradizione artigianale pugliese. Appena ci si accomoda, uno sguardo alla cucina a vista suggerisce subito il rispetto per un rito antico, vissuto con cura e pacata consapevolezza.
Al centro di tutto c’è la visione di Orazio Chiapparino, uno chef che privilegia un approccio quasi “zen” alla pizza: ogni fase del processo, dalla selezione delle farine al delicato processo di lievitazione, è pensata per donare all’impasto una leggerezza sorprendente e una fragranza inconfondibile. Si percepisce una ricerca costante: nulla è affidato al caso, ma nemmeno vi è spazio per forzature creative o per l’ansia di stupire. La carta delle pizze si muove tra certezze e accostamenti rodati, con una particolare attenzione alla stagionalità degli ingredienti.
Il colpo d’occhio più immediato è la Margherita, che qui trova una veste quasi austera e al tempo stesso perfettamente bilanciata. Il bordo dorato e alveolato cede sotto le dita, svelando un cuore sottile e soffice; il rosso vivo del pomodoro San Marzano si sposa con la cremosa bianchezza di una mozzarella selezionata, mentre qualche foglia di basilico fresco chiude l’esperienza con una nota vegetale, rinfrescante. Ogni fetta racconta una storia di equilibrio, senza sovrabbondanze e senza eccessi.
L’atmosfera in sala non cede mai al formalismo: si percepisce un rispetto per la materia prima e per il gesto, mai ostentato. Chiapparino, fedele interprete di una tradizione che predilige autenticità e sobrietà, costruisce il proprio stile intorno alla costanza e alla compostezza, senza cedere alla tentazione delle mode. Questo senso di misura trova eco anche nella presentazione dei piatti: niente decori superflui, solo una semplicità che invita alla degustazione attenta.
Regina Margherita offre così un’esperienza che va oltre la semplice soddisfazione del gusto: ogni elemento, dal profumo dell’impasto appena sfornato al gioco discreto dei colori nel piatto, concorre a definire una precisa idea di cucina italiana, quella che valorizza il quotidiano senza mai banalizzarlo.