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Pastorizzare le uova in casa: tecniche, temperature e consigli

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Da
Fine Dining Lovers
Redattore

La pastorizzazione delle uova è un passaggio chiave in cucina per lavorare in sicurezza: ecco come eseguirla senza alterare struttura e gusto.

La pastorizzazione delle uova è una delle pratiche più importanti in cucina quando si lavora con questo ingrediente a crudo. Dalla carbonara al tiramisù, passando per zabaione, mousse o semifreddi, moltissime ricette iconiche della tradizione gastronomica italiana e internazionale prevedono l’uso delle uova senza cottura completa

Per evitare rischi legati a batteri come la salmonella, è fondamentale conoscere metodi e temperature corrette per rendere sicure le uova senza alterarne gusto e consistenza.

Cosa significa pastorizzare le uova e quando è necessario

Pastorizzare le uova significa sottoporle a un leggero trattamento termico che riduce drasticamente la carica batterica. Non si tratta di una vera e propria cottura: la temperatura resta controllata, in modo da inattivare i microrganismi senza modificare colore, sapore e struttura.

La pastorizzazione è necessaria in tutte le preparazioni in cui le uova rimangono crude o semigrate. Oltre al celebre tiramisù, ci sono moltissimi esempi: mousse al cioccolato, semifreddi, crema allo zabaione o maionesi fatte in casa. Anche alcuni cocktail richiedono l’uso di albume fresco, come il pisco sour o il gin fizz, ed è proprio in questi casi che la sicurezza alimentare diventa fondamentale.

Naturalmente, ci sono altri modi di cucinare le uova che eliminano qualsiasi rischio: sode, alla coque, in camicia, al tegamino, al forno o strapazzate. Ma quando la ricetta non prevede cottura completa – come la carbonara tradizionale, dove il calore della pasta non sempre è sufficiente a garantire la pastorizzazione dei tuorli – è bene intervenire con tecniche specifiche.

Come si pastorizzano le uova a casa

Pastorizzare le uova in casa non è difficile, ma richiede precisione. Gli strumenti principali sono un termometro da cucina e un po’ di pratica con lo sciroppo di zucchero o con la cottura a bagnomaria.

Pastorizzazione dei tuorli

Il metodo più diffuso consiste nel versare a filo uno sciroppo di acqua e zucchero portato a 121 °C mentre i tuorli vengono montati con le fruste elettriche o nella planetaria. Lo sciroppo caldo inattiva i batteri e stabilizza la montata, rendendo la base perfetta per tiramisù, creme al mascarpone o mousse. In pasticceria professionale questa tecnica è un vero standard.

Pastorizzazione degli albumi

Anche gli albumi si pastorizzano con lo sciroppo caldo, sempre versato lentamente durante la montata. Il risultato è una meringa italiana sicura e stabile, ideale per dolci al cucchiaio, marshmallow o per alleggerire creme. Rispetto alla meringa francese, che si basa su albumi crudi, quella italiana garantisce maggiore sicurezza e una consistenza più ferma.

Pastorizzazione delle uova intere

Se una ricetta richiede uova intere, la soluzione è la cottura a bagnomaria. Le uova, leggermente sbattute, devono raggiungere i 60-62 °C mescolando costantemente. Questo metodo è molto usato per lo zabaione o come base per gelati artigianali. È importante non superare i 65 °C, altrimenti le proteine coagulano e l’uovo comincia a rapprendersi.

Temperature corrette e strumenti consigliati

La pastorizzazione casalinga funziona solo se si rispettano tempi e temperature. Il range ottimale è compreso tra 60 e 65 °C per le uova intere e 120 °C per albumi e tuorli: al di sotto, i batteri potrebbero sopravvivere, mentre al di sopra l’uovo si cuoce. Per questo motivo è essenziale dotarsi di un termometro digitale a sonda, che permette di controllare con precisione ogni fase.

Oltre al termometro, gli strumenti più utili sono:

  • una planetaria o fruste elettriche, indispensabili per incorporare lo sciroppo caldo senza cuocere l’uovo in modo irregolare;
  • pentole con fondo spesso o casseruole per il bagnomaria, che diffondono il calore in maniera uniforme;
  • un mestolo di legno o una spatola in silicone, per mescolare senza rischiare che l’uovo si attacchi.

Seguendo questi accorgimenti, si ottengono uova pastorizzate sicure e versatili, pronte a diventare protagoniste di ricette dolci e salate: dalla sofficità di una mousse al cioccolato fino alla cremosità di una carbonara ben legata.

Conservazione delle uova pastorizzate

Se non vengono consumate subito, le uova pastorizzate devono essere trattate con particolare attenzione. È importante raffreddarle rapidamente immergendole in una soluzione di acqua e ghiaccio, così da abbassare in modo uniforme la temperatura ed evitare proliferazioni batteriche. 

Una volta fredde, vanno conservate con il guscio a una temperatura uguale o inferiore a 5 °C, mantenute separate dalle uova crude per evitare contaminazioni crociate. Se correttamente etichettate con data di pastorizzazione, possono essere conservate in frigorifero fino a 10 giorni.

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