7 luoghi
'Na tazzulella 'e cafè: al ristorante si serve con la moka
Perché questa lista
Cominciamo da Milano anche se da Sine by Di Pinto, una stella Michelin, si respira l'anima di Napoli (terra d’origine dello chef Roberto di Pinto), intrecciata con influenze lombarde. Il risultato? Una cucina attuale, quasi ludica, giocosa, con tanta tecnica e tanta personalità. L'omaggio a Napoli si riscontra anche alla fine del percorso gastronomico, al momento del caffè, servito naturalmente con la moka e con il fascino dell'attesa che porta con sé. E non solo: con il caffè potrebbero esserci, sul tavolo, anche le graffe napoletane, i bignè craquelin simil-zeppola di San Giuseppe, l'iconica pastiera signature dello chef e a forma di piccolo curniciello rosso, e così via.
Da Milano, con un po' di Napoli, passiamo a Bergamo, con un po' di Sicilia. Impronte (una stella Michelin) è un ristorante in cui le radici dello chef Cristian Fagone restano un elemento distintivo, soprattutto nelle sue riletture raffinate. "La cucina è l'espressione appassionata delle mie emozioni, un mezzo per esprimere la mia emotività e creare connessioni con gli altri" si legge in menù tra le dichiarazioni dello stesso chef e, in tutte queste espressioni emotive, il pasto, non sarà una coincidenza, si conclude proprio con la moka. Per restare in tema di emozioni, Ricordo d'infanzia è anche il dessert proposto in uno dei menù degustazione, con limone macerato nello zucchero, gel, confit e gelato, tegole di meringa all'italiana.
Nel cuore delle Langhe, tra le colline di Langhe e Roero, a Grinzane Cavour, c'è uno splendido castello con origini nel XI secolo e che fu dimora di Camillo Benso conte di Cavour. Oggi la struttura accoglie il ristorante Al Castello di Grinzane, guidato dallo chef Alessandro Mecca. Il pranzo ha un sapore quasi regale: non mancano gli ingredienti classici della cucina piemontese, reinterpretati con eleganza, in un menù che è l'espressione della biodiversità culturale d'Italia. Due i percorsi degustazione, uno che racconta maggiormente il territorio, l'altro con una selezione proposta dallo chef. Al termine del pasto, viene chiesto come si preferisce il caffè, se espresso dalla macchina oppure preparato con la moka.
Sulle colline, nel borgo di La Madia a Brione, nel bresciano, lo chef Michele Valotti tiene le redini di La Madia, una trattoria ma anche laboratorio creativo. Fermentazioni, collaborazioni con piccoli produttori e piatti con materie prime e legati al territorio ma spesso rivisitati rendono l'esperienza complessa e contemporanea, autentica e all'avanguardia, in equilibrio tra curiosità e tradizioni, sempre diverse. Eletto nel 2025 Ristorante dell'Anno dalla guida Gambero Rosso, il ristorante propone, in uno dei due menù degustazione, anche il Mombolino allo spiedo oppure, come primo, Tofette, zafferano, funghi, caffè. Caffè che poi, a fine pasto, viene servito con la moka.
A Firenze, presso Palazzo Portinari, non distante da Santa Maria del Fiore, si trova Atto di Vito Mollica. In questo ristorante stellato, tra gli affreschi rinascimentali, lo chef propone piatti di mare, abbinamenti sorprendenti, materie prime di qualità, dove niente è lasciato al caso, a partire dagli oli pregiati. Il luogo è intimo, romantico, impeccabile, così come ogni cosa in menù, dolci compresi, dall'Evoluzione del cacao al Biscotto Gavotte, babà con riso al latte e agrumi o la Terrina di pere caramellato al cognac con caramello salato. Si conclude in bellezza con le note del caffè, monorigine, che può essere estratto tramite moka.
Quello di Attico sul Mare è un vero e proprio attico panoramico, ci troviamo sulla terrazza del Palazzo Kursaal nella rinomata Riviera delle Palme. C'è la vista sul mare, un'eleganza contemporanea e la cucina, che qui è fortemente riconoscibile. Da quasi due decenni lo chef guida con passione un percorso che unisce mare e terra e per il 2025 propone tre menù distinti, Ormai Classici, Hortus e Connessioni. La vera chicca? Si chiama Tiramisù al Caffè del Marinaio, una reinterpretazione del grande classico italiano, costruita attorno a un elemento chiave con cui viene servito: il caffè con la moka. Caffè che i pescatori sambenedettesi preparavano a bordo correggendolo con anisetta, rum, scorza d'arancia e cacao. Il profumo della moka si fonde con le note agrumate e speziate del dolce che racconta il mare, la tradizione e un'evoluzione gastronomica del ristorante dove non manca questa cara, vecchia modalità d'estrazione così piena di ricordi.
La Pedrosa nasce dal recupero di un antico podere della famiglia Magnani, nell’entroterra riminese, a Montefiore Conca: un piccolo borgo affacciato sulla valle, con un castello medievale e un’atmosfera sospesa nel tempo. In cucina c’è lo chef Francesco Montemurro, che trasforma i prodotti dell’orto, l’olio, il vino e le verdure di stagione in piatti creativi. Un luogo dove l’accoglienza è genuina e dove, a fine pasto, se richiesto, il caffè arriva preparato con la moka: un gesto semplice che completa perfettamente l’esperienza così autentica del luogo in cui ci troviamo.
Alessandro Mecca al Castello di Grinzane
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