Varcare la soglia di Al Covo significa lasciarsi avvolgere da una sobria eleganza, dove il legno degli arredi e i toni caldi delle pareti rimandano immediatamente alla dimensione autentica delle case veneziane più curate. La sala è raccolta, dominata da una luce soffusa che accompagna con discrezione ogni convivio, mettendo al centro l’esperienza sensoriale che prende forma a tavola.
La filosofia di Cesare Benelli e Paolo Semeraro si riflette in ogni scelta: nessuna concessione al superfluo, piuttosto una ricerca ferma dell’essenziale. L’approccio degli chef, lontano da mode effimere, si esprime in una cucina dal carattere netto, profondamente radicata nelle tradizioni del territorio ma capace di interpretare la stagionalità con creatività misurata. La selezione degli ingredienti costituisce la spina dorsale della proposta gastronomica: il pescato fresco della laguna, le verdure coltivate nelle isole vicine, gli oli delicati che profumano senza mai sovrastare il palato.
Al Covo, la presentazione dei piatti è coerente con lo spirito della casa: composizioni essenziali, dove ogni elemento trova il proprio spazio in un’armonia sobria. I colori delle materie prime spiccano, invitando l’ospite a un’esperienza che coinvolge prima lo sguardo, poi l’olfatto e infine il gusto. L’aroma di un brodetto di pesce di laguna o l’intensità di una seppiolina appena scottata bastano a rievocare la storia gastronomica veneziana, senza bisogno di eccessi o virtuosismi scenografici.
La reputazione del ristorante si fonda su una coerenza solida: l’adesione rigorosa al ritmo delle stagioni, il rispetto per l’integrità dei sapori, l’attenzione meticolosa nella lavorazione di ciascun ingrediente. I riconoscimenti ricevuti, dalla menzione nella Guida Michelin alle due forchette di Gambero Rosso, sono il risultato di un percorso che rifiuta compromessi ma non cede mai alla spettacolarizzazione. Chi si siede a questi tavoli ritrova l’anima più autentica della cucina lagunare, in un ambiente che parla di semplicità raffinata e cura paziente, senza mai sottrarsi alla complessità che caratterizza la vera cucina del territorio.